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Fiorentina, Dragowski non rientra ancora: sul rinnovo è stallo, il mercato la soluzione
CALVARIO – Domenica 3 ottobre, Fiorentina-Napoli 1-2. Bart para un rigore a Insigne, ma non riesce a evitare la vittoria della corazzata di Spalletti. Nel finale, dopo un rinvio, il dolore e le lacrime: lesione di secondo grado della giunzione miotendinea del retto femorale della coscia destra, si saprà qualche giorno dopo. Niente Polonia, niente campo per almeno un mese. Entità dello stop stimata in 30-45 giorni, obiettivo rientrare dopo la sosta successiva contro il Milan. Il recupero procede bene, addirittura il 21 ottobre, a nemmeno tre settimane dall’infortunio, il polacco torna ad allenarsi in parte coi compagni. Alcuni ipotizzano un rientro tra i convocati già prima della nuova pausa, cosa che non avviene, ma pazienza: tutti sono certi che fra Milan e Sampdoria, entro il mese di novembre, Terracciano dovrà lasciargli i pali. E invece no: ad oggi, 14 dicembre, 72 giorni dopo l’infortunio, Dragowski non è ancora neanche convocabile.
NESSUN RISCHIO – Più volte interpellata sulla questione, la Fiorentina ha sempre negato problematiche ulteriori, tranquillizzando sul fatto che il recupero non si sia arenato e che non verrà rischiato nulla finché il portiere col numero 69 non sarà disponibile al 100%. Italiano è molto spaventato dalle ricadute e vuole evitarle in ogni modo: “Per Drago ancora non ci siamo, gli infortuni muscolari mi fanno troppa paura, ogni tanto lo buttiamo dentro nelle esercitazioni ma non è ancora il momento. Quando Bartlomiej rientrerà, sarò contento di riaverlo a disposizione”. Parole risalenti al 26 novembre, prima della gara di Empoli, nel momento in cui qualcuno, noi in primis, cominciava a chiedersi come mai l’ora del rientro in campo tardasse tanto. Spiegazione fornita e ribadita, Terracciano che nel frattempo è una sicurezza: tutti tranquilli? Beh, non proprio. Lo stesso Bart rischia, dopo tanta inattività, di perdere il posto difeso tanto bene dal suo secondo in sua assenza. Comincia solo adesso a stare meglio, potrebbe andare direttamente al 2022 visto che la pausa è imminente. E non è detto che Italiano, in cuor suo, non abbia già modificato le gerarchie tra i pali in ossequio alla maggiore abilità di Terracciano in fase di costruzione. Inoltre non c’è tutta la serenità del mondo perché Dragowski, come Vlahovic, ha il contratto in scadenza nel 2023 e ancora non si hanno tracce di un dialogo costruttivo sul rinnovo.
VALUTAZIONI – Quelle che dovranno fare tutte le parti in causa sul rapporto tra Drago e la Fiorentina. E’ stato proprio Bart il primo giocatore a firmare sotto la gestione Commisso, ad inizio agosto del 2019, dopo l’esperienza in prestito a Empoli e nonostante alcune offerte dall’Inghilterra. Due anni e qualche mese dopo, la società viola vuole andare avanti e sta lavorando per capire quali siano i margini di trattativa a fronte di una richiesta di aumento dell’ingaggio che scoraggia una risoluzione in tempi brevi. Milenkovic ha visto il proprio ingaggio praticamente triplicato in estate, Dragowski e il suo procuratore vorrebbero lo stesso trattamento. Giungere ad un’intesa non è semplice, specie se gli interessamenti di squadre come Atletico Madrid e Borussia Dortmund nelle scorse sessioni di mercato venissero reiterati nelle prossime. Perché questo accada, però, il polacco dovrebbe giocare, per far vedere che sì, è ancora quello che con le sue parate ha salvato la Fiorentina 2020-2021 insieme a Vlahovic e ai suoi gol. E al momento, come dice Italiano, ancora non ci siamo. Né per il campo, né per il rinnovo. Una partita ancora tutta da giocare, con il fiorentino Cragno del Cagliari spettatore interessato.