Getty Images
Fiorentina, difesa da inventare contro il Milan. E Italiano non ha tempo per le prove
INGENUITÀ - Tre falli che, onestamente, si potevano tutti evitare. Commessi tutti nella metà campo della Juventus, con irruenza e ritardo negli interventi. Martinez Quarta ha saputo convivere con l'ammonizione, Milenkovic no. "Visto? Sei ammonito, attenzione" aveva avvertito Italiano. Parole al vento, una scelta sbagliata, un incrocio fatale con Chiesa lanciato in velocità. Nessuna protesta da parte del numero 4, evidentemente consapevole della propria ingenuità più di chi amministra il profilo TikTok del club viola. Sfortunatamente per la Fiorentina, quello diffidato dei due era l'argentino, che quindi è stato squalificato in coppia con il serbo. È emergenza? Non proprio, altri due difensori centrali ci sono, Nastasic e Igor. Ma ci sono anche dei problemi non di poco conto in vista della partita del 20 novembre, quando al Franchi arriveranno i rossoneri primi della classe.
BUONA LA PRIMA - Ve lo ricordate il programma in cui Ale, Franz e i loro ospiti dovevano improvvisare una scena comica? Ecco, qui si ride poco, ma il concetto di base è lo stesso. Perché la sosta darebbe in teoria il tempo di provare e riprovare la nuova linea difensiva con i suoi meccanismi, ma la Nazionale serba ha reclamato Nastasic insieme a Milenkovic e Terzic, quella argentina Quarta e quella italiana Biraghi. Il risultato? Fino a martedì 16 novembre, Italiano potrà lavorare solo con due terzini destri, Odriozola e Venuti, e il centrale Igor. La sensazione è che Italiano, in attesa dei rientri dei nazionali, lavorerà con Venuti e Igor centrali e Benassi e Odriozola da terzini, in modo tale da allenare almeno lo spagnolo e il brasiliano. A conti fatti, Nastasic e Igor, i due centrali di riserva che giocheranno contro il Milan, entrambi mancini, mai impiegati insieme in amichevole né in partite ufficiali, avranno appena quattro giorni per cementare un'intesa sufficiente ad arginare Ibra e compagni. Ce la faranno? A società e tifosi non resta che sperare di sì.