Fiorentina: dieci problemi in dieci giorni
Dagli oltre ventimila presenti sugli spalti del 'Franchi' il giorno della presentazione di Mario Gomez, 15 luglio scorso, alle due sconfitte consecutive in terra iberica, con prestazioni tutt'altro che esaltanti dei portieri schierati, e successivamente l'infortunio al perno della squadra, David Pizarro. Come sulle montagne russe l'umore dei tifosi della Fiorentina ha subito un brusco sali-scendi nell'ultimo mese, con sogni di scudetto prima e timori quasi di mancato passaggio del turno al preliminare d'Europa League. Ma se è vero che non era così tutto brillante prima, né drammatico adesso, dopo un inizio con il botto in chiave calciomercato, sono tre settimane che il club gigliato sembra subire un impasse nelle proprie trattative, ed a poco piu' di dieci giorni dalla chiusura della sessione estiva, sono tante le vicende da risolvere nella società gigliata.
1) La vicenda Ljajic doveva essere una priorità ed invece è stato un problema costantemente rimandato. Si è fatto finta che fosse una formalità, gettando fumo negli occhi dei tifosi con l'assalto del Milan- illecito, ma chi è che non sonderebbe il terreno per un classe '91 a meno di un anno dalla scadenza del contratto?- e parlando di riconoscenza che avrebbe dovuto avere il serbo nel rinnovare il contratto. A tre giorni dal preliminare Montella non sa ancora se potra' contare o meno sul proprio numero 22 almeno per un altro anno, o se sara' ceduto all'estero, ad una cifra certamente non consona per il valore che lo stesso Ljajic ha espresso nel girone di ritorno.
2) In società c'era chi voleva l'acquisto di un portiere fin dalla scorsa primavera. Montella, eccellente tecnico, sui numeri uno però ha sempre avuto un po' l'idee confuse ed ha deciso di scommettere su Neto, sbagliando, visto i risultati. Oggi il brasiliano è chiaramente in difficoltà, Munua non è una certezza e trovare un portiere affidabile, con esperienza internazionale, e a basso costo, è un'impresa.
3) Giusto aver ricucito con Pizarro, visto il cileno quanto è importante a livello tecnico e di personalità ma ad un anno dall'arrivo del regista ex City, Roma ed Udinese, manca ancora il suo sostituto, perchè Bakic lì è fuori ruolo ed una scommessa, Ambrosini non ha il passo, Olivera e Mati Fernandez paiono degli azzardi.
4) Come sta Gonzalo Rodriguez? L'argentino ha affrettato i tempi di recupero, come fece un anno fa in tardo autunno Jovetic, e come il montenegrino, così l'ex Villareal ha avuto una ricaduta. Sicuri che non manchi un altro difensore di personalità nella rosa di Montella?
5) Difesa a 3 o pacchetto arretrato a 4? Esperimenti durante il ritiro ma anche coperta corta in tutte e due le soluzioni perchè se da una parte il tris davanti al portiere non può prescindere da Gonzalo Rodriguez, l'unico che si sente di fare il centrale, nella linea a 4 non esiste un terzino destro di ruolo, con Roncaglia e Tomovic che sono degli adattati.
6) A 72 ore dal preliminare di Europa League la Fiorentina ha il proprio capitano cui scade il contratto fra meno di 12 mesi. Tutti si affrettano a dire che è una formalità, altri che uno come Pasqual si può anche sostituire. Vista la pessima gestione dell'affare Montolivo, con un uomo con la fascia depauperato della propria autorita', non sarebbe il caso di trovare una soluzione definitiva?
7) La rosa viola è ancora piena di 'esuberi': da El Hamdaoui ad Olivera, passando per Agyei, Matos, Vargas e forse Wolski, ci sono facce scontente nello spogliatoio che evidentemente minano il clima della squadra.
8) Da alcuni mesi esiste una divisione interna al club viola: da una parte l'area societaria vicina a Diego Della Valle, riconducibile al presidente esecutivo Mario Cognigni, che ha voluto assumere nelle sue mani alcune vicende di mercato, sottraendole a chi doveva in realtà occuparsene, Daniele Pradè, a cui si è cercato di togliere potere e luci della ribalta. Ed anche il d.s. gigliato, come il direttore tecnico Eduardo Macia, nonostante svariati colpi di mercato negli ultimi 13 mesi, sono a scadenza di contratto.
9) Il ritiro della Fiorentina è stato mal gestito per stessa ammissione di tecnico e direttore sportivo: troppi giorni a Moena, attaccati ad un tourne'e che ha portato i giocatori per troppo tempo lontano delle famiglie, con la squadra viola che giochera' il turno preliminare d'Europa League a 10 giorni dalla precedente partita, ovvero la sconfitta di Lisbona con lo Sporting.
10) La pessima direzione arbitrale di Mazzoleni in Fiorentina – Roma dello scorso fine campionato sembrava aver convinto Andrea Della Valle a tornare ad essere presente di persona in Lega. Le dichiarazioni fatte invece a Moena paiono ricondurre ad una presenza viola nelle stanze del potere con altri suoi dirigenti. Non sarebbe necessaria una presenta diretta degli azionisti di maggioranza, come accade per club come Juventus, Napoli e Milan, che infatti difficilmente subiscono torti arbitrali?