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  • Fiorentina, da Baresi a Stones per arrivare al Quarta 'box to box': Italiano reinterpreta i classici

    Fiorentina, da Baresi a Stones per arrivare al Quarta 'box to box': Italiano reinterpreta i classici

    • Luca Bedogni
      Luca Bedogni
    Un po’ come Baresi in Milan-Steaua, un po’ come l’ultimo Stones di Guardiola. Ispirandosi ai classici del presente e del passato, Italiano ha scritto una nuova parte per il difensore Martinez Quarta. Adesso l’argentino è diventato ‘un centrale box to box’, che si sgancia dalla linea a quattro e va. Dove lo porta il cuore? No, dove c’è spazio. E se non è propriamente una novità, è certo l’ennesima prova di coraggio di questo allenatore, ma soprattutto un’arma efficace che sta sorprendendo gli avversari più insospettabili: vedi Gasperini, Sottil e Ranieri… 

    AL DI LÀ DEI MODELLI - È chiaro tuttavia che non si tratta di un copia-incolla. C’è differenza fra trarre ispirazione e copiare di sana pianta. Ad esempio il Milan di Sacchi non poteva pensare una costruzione simile a quella che la Fiorentina ha usato per segnare l’uno a zero a Udine. Anche solo per il semplice fatto che all’epoca, ad esempio, al portiere era concesso di raccogliere con le mani il retropassaggio. E poi guardate la struttura.

    Fiorentina, da Baresi a Stones per arrivare al Quarta 'box to box': Italiano reinterpreta i classici

    Dove si posizionano i centrali della linea a quattro di Italiano in questa situazione? Parlo di Ranieri e appunto Martinez Quarta. Ci sono i terzini che stringono e si abbassano a formare un terzetto di costruttori col portiere. Poi davanti c’è Maxime Lopez, uno dei due centrocampisti del 4-2-3-1. E i centrali dove sono finiti? Vediamo Ranieri sullo stesso asse di Lopez, ma molto più in alto. Per trovare Martinez Quarta dobbiamo aspettare lo sviluppo della azione, e mettere a fuoco lo spazio circostante al target del lancio di Terracciano, che è Mandragora.

    Fiorentina, da Baresi a Stones per arrivare al Quarta 'box to box': Italiano reinterpreta i classici

    Non è scontato nemmeno l’utilizzo di uno dei due centrocampisti viola come sponda per Bonaventura all’altezza del centrocampo, al posto del solito movimento incontro della punta (Nzola), che qui invece rimane molto più alta (per allungare l’Udinese evidentemente). Ebbene, eccolo lì di fianco a Mandragora, Martinez Quarta, in questo caso marcato con lieve imbarazzo da un sorpreso Walace. Va preso sul serio un centrale che arriva fino lì o si può ‘ignorare’? Martinez Quarta va seguito come se fosse un invasore, ecco la lezione che ha imparato Walace al momento del lancio illuminante di Bonaventura. 

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    E non pensate che l’esempio riportato sopra sia soltanto il frutto di una circostanza casuale. Questa che vedete sotto infatti è la Fiorentina che costruisce contro il 4-4-2 del Cagliari, lunedì sera. Notiamo di nuovo il terzetto di costruttori e i due centrali che si alzano dove ci aspetteremmo di trovare i centrocampisti. Martinez Quarta dei due è quello più ‘libero’, quello che ha più licenza di passare da una posizione di riferimento per la costruzione a un’invasione vera e propria. Capite che se i centrali occupano quelle posizioni, i centrocampisti della Fiorentina possono stare più avanti, così come di conseguenza anche gli attaccanti: tutto slitta, e l’avversario si allunga come una pizza tirata.

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    NON SOLO IN COSTRUZIONE - Sarebbe comunque un’analisi parziale, se mi limitassi a citare solo la costruzione dal basso. Non si tratta di un dispositivo che si aziona in situazioni fortemente codificate, cioè pseudo-statiche. Martinez Quarta ha libertà anche quando la Fiorentina è di là dalla metà campo. Lo dimostra il gol segnato all’Atalanta di Gasperini.

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    Portando un giocatore in più in avanti, la Fiorentina costringe gli avversari (in questo caso De Roon) a occuparsi di lui. La circolazione del pallone nella manovra offensiva diventa paradossalmente più semplice, quindi il rischio che corri togliendo un centrale alla difesa lo copri con un palleggio più ‘sicuro’. Così facendo, su un cross qualunque, per dirne una, la Fiorentina porta su un centrale a saltare, proprio come succede nei corner. Ma questi non sono corner.

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    QUARTA PROTEIFORME - Concludo mostrandovi un ulteriore esempio tratto da Fiorentina-Cagliari, dove si bene la trasformazione da costruttore a invasore di Martinez Quarta all’interno della stessa azione. In seguito a un giro palla al quale l’argentino aveva partecipato in funzione di centrocampista, cioè davanti a Milenkovic, il pallone arriva sulla sinistra a Brekalo. Martinez Quarta, a quel punto, non torna a ricompattarsi con la linea dei difensori, come avrebbe fatto un centrale qualsiasi al suo posto. No, comincia a invadere in diagonale per offrire un passaggio in avanti a Brekalo. L’esterno croato però lo ignora e converge, fino a trasmettere il pallone a Bonaventura sul lato debole del Cagliari.

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    Ma Quarta non si accontenta di questo, non torna indietro. Perché non sfruttare lo spazio che si crea alle spalle del taglio di Beltran? Perché non dettare il passaggio a Bonaventura, se questo genera un’occasione pericolosa? Che importanza può avere a quel punto chiamarsi Martinez Quarta o Lautaro Martinez?

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