Fiorentina, Rossi:| C’è il tabù Milan da sfatare
Non sappiamo se Delio Rossi sia scaramantico, o presti attenzione ai cosiddetti 'Corsi e ricorsi storici'. Di certo sedere sulla panchina viola e trovare il Milan come primo avversario, non è proprio il massimo. Lo dice la storia, la tradizione, lo dicono sopratutto i precedenti. Ma andiamo con ordine. La Fiorentina non batte i rossoneri al 'Franchi' dal lontano 20 novembre 2005, un 3-1 firmato Toni (doppietta) e Jorgensen. Per il Milan segnò Gilardino. Sei anni di astinenza quindi, nei quali la Fiorentina di Prandelli prima, di Mihajlovic poi, ha raccolto ben 4 sconfitte ed è riuscita a raggranellare solo due pareggi (l'ultimo fu un 2-2 nel 2006, e ancora il Gilardino milanista salì sugli scudi con due reti rifilate all'amico Frey). Ma non basta: le 4 sconfitte sono arrivate proprio negli ultimi quattro confronti (è dal febbraio 2008 che la Fiorentina perde regolarmente in casa col Milan!) tutte firmate da Alexandre Rodrigues Da Silva, in arte... Pato. E guarda caso il brasiliano, dopo uno stop lungo più di due mesi, rientrerà proprio sabato 19 contro la Fiorentina. Pato firmò la vittoria per 1-0 del 3 febbraio 2008, raddoppiò il gol di Kakà nello 0-2 del 31-05-2009.
Poi entra in scena il signor Rosetti, che il 24 febbraio 2010 (si recuperava il rinvio per neve del 17 dicembre 2009) nega un rigore solare a Montolivo, dà il via al contropiede milanista con Pato, che in pieno recupero, trafigge Frey per il 2-1 finale. Fino all'ultimo precedente del 10 aprile scorso, ancora un 2-1, deciso da un gol del giovane brasiliano dopo 41 minuti. Insomma, definirlo una 'bestia nera' è un puro eufemismo, e considerare Fiorentina-Milan il remake di 'mission impossible' è il minimo che possiamo fare. Aggiungeteci che il Milan viene da 5 vittorie consecutive, una striscia che gli ha permesso di risalire la classifica fino al secondo posto dopo un difficile inizio di campionato.
A questo punto tocca alla buona stella di Delio Rossi, che contro i rossoneri sembra brillare luminosa. Anche in questo caso lo dice la storia, partendo dai risultati conseguiti in coppa Italia. Nel 2009 la sua Lazio eliminò il Milan con un 2-1 a San Siro dopo i tempi supplementari. Erano i quarti di finale, si giocava in gara secca, e quella Lazio si aggiudicherà il trofeo battendo in finale la Sampdoria (tra l'altro i biancocelesti fecero fuori in semifinale la Juventus, confermando Delio un allenatore 'ammazzagrandi'). La stagione scorsa si replica, con il Milan battuto in semifinale (2-2 esterno, trionfo al 'Barbera' per 2-1), anche se i rosanero perderanno la finalissima all'Olimpico contro l'Inter. In campionato, invece, resta memorabile la doppia vittoria alla 16° e 35° giornata del torneo 2009-2010 (2-0 esterno, 3-1 in casa) con Delio Rossi che, subentrato a Zenga dopo 14 giornate, condurrà il Palermo ad un'insperata qualificazione in Europa League. Più o meno quello che gli chiede Andrea Della Valle, quello che gli chiedono i 35.000 che affolleranno il 'Franchi' sabato sera, a cominciare da una vittoria sul Milan.
(Il Nuovo corriere di Firenze)