Alla faccia di chi dice che i moduli nel calcio non contano, Delio Rossi nei suoi primi 44 giorni da allenatore della Fiorentina ha alternato ben sei schemi tattici diversi in sei partite (cinque di campionato ed una di Tim Cup). Partito nei primi tre incontri - contro Milan, Palermo ed Empoli - con un 4-3-1-2 che prevedeva Lazzari nel ruolo 'anomalo' di trequartista, già nel secondo tempo della gara contro la Roma si è passati ad un basilare 4-4-2, riproposto con non troppa fortuna a Milano contro l'Inter.

Sabato scorso invece contro l'Atalanta si è rivista una Fiorentina sulla falsariga di quella schierata da Mihajlovic ad inizio stagione, ovvero con un 4-3-3 che vedeva Salifu esordiente dal primo minuto. L'infortunio di quest'ultimo, ma soprattutto le condizioni precarie di Gilardino, hanno spinto Rossi ad affrontare il Siena prima con un 4-3-2-1 con Jovetic prima punta, e poi, con la rinuncia a De Silvestri per infortunio e l'ingresso forzato di Romulo, con un 3-5-2 dal minuto 67. Un modulo, quest'ultimo, che da anni non si vedeva a Firenze, con il trio di centrali formato da destra a sinistra da Gamberini, Natali e Nastasic. Non ci sono certezze, a questo punto, sul modulo con cui la Fiorentina affronterà il Novara alla ripresa del campionato, il prossimo 8 gennaio.