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    Fiorentina, cosa fare con la peggio gioventù?

    Fiorentina, cosa fare con la peggio gioventù?

    • Luca Cellini

    'Dovremmo comprare degli attaccanti, perché in questo momento, nella nostra rosa, non ne abbiamo'. Chissà come avranno preso Adem Ljajic, Khouma Babacar e Kenneth Zohore questa frase del d.s. Pradè, detta nel giorno del suo insediamento. I tre infatti sono a tutti gli effetti attaccanti a libro paga della Fiorentina, ma se Pradè non ne ha tenuto conto, nella sua prima conferenza stampa, vuol dire che difficilmente faranno parte della squadra che Vincenzo Montella incomincerà ad allenare fin dal prossimo 9 luglio (giorno fissato per il raduno estivo). Ljajic, Babacar e Zohore sono tre storie diverse della recente annata viola, testimonianze del tanto che ha sbagliato il club nella gestione dei suoi giovani.

    Pagato oltre sette milioni e mezzo di euro (percentuale per il suo procuratore inclusa) nel gennaio 2010, il rendimento di Ljajic è stato altamente negativo: lampi con il contagocce, come in quel Fiorentina-Brescia del gennaio 2011 che consentì a Sinisa Mihajlovic di salvare momentaneamente la sua panchina. Proprio l'ex tecnico aveva rimproverato il giocatore perché mangiava troppa nutella e passava troppe ore davanti alla play-station. All'ombra della cupola del Brunelleschi si è fatto riconoscere soprattutto per le sue serate mondane, e visto quanto accaduto con Delio Rossi nel finale della scorsa stagione, con la tifoseria che si è apertamente schierata con il mister riminese, difficilmente è ripresentabile in maglia viola. Ma la Fiorentina, proprio per quanto è stato alto l'investimento di due anni e mezzo fa, non lo può svendere, e fino ad ora, a parte fantomatiche offerte inglesi, solo il Torino ne ha chiesto i servigi, per un prestito con diritto di riscatto del 50% del cartellino.
     
    Khouma Babacar ha forse fatto peggio, negli ultimi dodici mesi. Designato - per meri motivi di bilancio - due estati fa come vice-Gilardino, non è mai 'esploso', anzi si è evidenziato per l'indolenza, e anche lui per una vita notturna particolarmente movimentata. Dopo sei mesi inutilmente trascorsi in Primavera è stato rimandato a casa, dal prestito agli spagnoli del Real Sociedad, per scarsa attitudine al lavoro. Oggi il classe '93 senegalese è, se possibile, ancora meno appetito di Ljajic, e nel suo destino sembra esserci un nuovo prestito all'estero.
     
    Infine Zohore: il cugino in seconda di Drogba, arrivato nettamente sovrappeso nel gennaio scorso, è stato corresponsabile del fallimento della Primavera guidata da Leonardo Semplici, non qualificatasi per le Final Eight di fine stagione. L'ex d.s. viola gli aveva promesso un posto in prima squadra quest'anno. Difficile che questa prospettiva si avveri. Più probabile invece un suo ritorno nel campionato danese, da dove proviene, il che comporterebbe una perdita economica per la Fiorentina, che lo ha pagato 800mila euro. Paradossalmente però, essendo un '94, l'anno prossimo potrebbe ancora giocare nel settore giovanile gigliato. Ma conviene ripetere l'errore già fatto con Babacar un anno fa?

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