Fiorentina: Corvino e la nuova difficoltà nel vendere
Può un direttore sportivo considerato un fuoriclasse assoluto soprattutto nelle cessioni, avere difficoltà a piazzare i suoi giocatori da oltre un anno? Evidentemente sì e il diesse in questione è Pantaleo Corvino. Lui che a Lecce aveva realizzato operazioni da manuale in uscita (vedi la cessione di Bojinov per ben 15 milioni di euro, ma non solo), anche a Firenze è stato capace di 'affari' passati agli onori della cronaca. Uno su tutti, inutile dirlo, il trasferimento di Felipe Melo alla Juve per 25 milioni di euro, 17 in più di quelli spesi dal club viola dodici mesi prima.
Da quell'estate 2009 non è certo passata un'eternità, eppure negli ultimi tempi la Fiorentina - attraverso il suo diesse - fa enorme fatica a vendere. Già dopo l'addio di Prandelli l'intenzione della società era quella di avviare un nuovo ciclo, anche a costo di lasciar partire alcuni big. Ma di offerte adeguate al valore dei vari Gilardino, Montolivo, Vargas e Frey non ne sono arrivate, nonostante i loro curricula di livello internazionale e le ottime performance nella scorsa Champions League. Difficile capire certe logiche del mercato e quanta possa essere l'influenza di un direttore sportivo in queste dinamiche, quel che è certo è che nelle scorse due campagne acquisti l'unico giocatore capace di portare soldi freschi nelle casse viola è stato Bolatti (incredibile ma vero).
In questa situazione l'unico modo per "liberarsi" di certi giocatori - e certi ingaggi - è regalare il cartellino. Così è stato per Donadel, Comotto e Santana (portati a scadenza), così è stato per Zanetti a gennaio e Mutu nei giorni scorsi, così sarà forse per Frey. Ma in regime di autofinanziamento, con quali soldi la Fiorentina potrà sostituire i giocatori - di cui molti titolari - in uscita? Misteri del mercato.