Fiorentina, Commisso: "Chiesa e Vlahovic? Che affari, la Juve ci ha fatto la squadra. Nico Gonzalez non mi ha salutato"
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IL BILANCIO - “Mi sento fiorentino più che mai. Il Viola Park? Abbiamo fatto molto, molto di più di quello che avevamo in mente: è che, quando qualcuno ti presenta una cosa bella, è difficile dire di no. Il risultato è qui da vedere: il Viola Park resterà per sempre, credo sia il più grande regalo che io potessi fare alla città. Fino a oggi abbiamo speso 430 milioni per acquistare la Fiorentina, aggiungendo ogni anno giocatori e creando il Viola Park. Un investimento molto, molto più alto di quando abbiamo comprato la squadra. La mia non è una critica, sia chiaro, ma nessuno ha speso come noi in questi 5 anni, né i Della Valle, né i Pontello, né i Cecchi Gori messi insieme. Ne sono orgoglioso”.
RISULTATI - “Io so che noi abbiamo fatto quello che era possibile fare in questi anni per riportare la Fiorentina più in alto possibile. Abbiamo sbagliato qualcosa, ok, ma non dimentichiamo che ho preso una squadra sull’orlo della retrocessione. Si può arrivare più in alto? Spero di sì, l’obiettivo è migliorare sempre, anno dopo anno. L’unica cosa che ci è mancata in questi anni è un trofeo. Abbiamo perso tre finali: se i trofei fossero arrivati, tutti sarebbero molto più contenti. Io per primo. Ma siamo dove siamo, e vogliamo arrivare più in alto del 7°-8° posto: abbiamo la possibilità, perché la squadra è più forte dell’anno passato”.
MERCATO –“Nico Gonzalez? Io non volevo mandarlo via, ma che devo fare... Gli avevamo allungato il contratto. Poi quest’estate sono andato a trovarlo nel New Jersey nel ritiro della Nazionale argentina: Quarta è venuto a salutarmi, Nico è rimasto in camera. Forse era stanco... Questa è la vita, che si può fare... Il problema non è strappare i contratti, ma strapparli e non prendere niente. Questo non va bene. La Juventus ha ceduto Chiesa al Liverpool per 12 milioni. L’affare chi l’ha fatto? I tifosi non capiscono che siamo un’azienda che deve tenere in considerazione il lato sportivo e quello finanziario. È stato giusto tenere Chiesa il primo anno, giusto venderlo il secondo. È stato anche giusto cedere Vlahovic: se non li lasciavamo andare se ne sarebbero andati a zero. I 150 milioni incassati dalla Juve per quei tre ci hanno aiutato a costruire la squadra. Vlahovic aveva un’altra stagione di contratto. Il procuratore ci ha detto: o lo lasciate andare o resta fermo un anno e mezzo. Non avevamo altra scelta. Ho provato a parlare con lui, ma lui voleva fermamente andare alla Juventus, subito. Poi si è presentato a Torino dicendo “ho il Dna della Juve”... Però spiegarlo ai tifosi è difficile. E comunque mi sembra che alla Juventus Vlahovic non abbia ancora fatto grandi cose”.
STADIO - “In America, se rispetti le regole, c’è molta più libertà di agire. Alla Mediacom ogni anno investiamo 400 milioni di dollari e non ci vengono a dire serve questo permesso, quest’altro, questo ancora. Facciamo quello che si deve fare e andiamo avanti. Poi, se dovessimo infrangere le regole, è ovvio che verrebbero a chiederci conto. In Italia, invece… Io non capisco perché in Italia gli stadi debbano essere di gestione dei Comuni. Io invece penso che debbano essere gestiti dai club. Il Franchi? Io non voglio mettere soldi, però se c’è la possibilità di fare qualcosa e di farla presto, se ne può parlare. Tra ottobre e novembre dello scorso anno abbiamo presentato a Nardella una proposta di sostegno nella realizzazione di quello che era il progetto completo dello stadio, perché il Comune non aveva e probabilmente non ha ancora tutti i fondi per farlo, in cambio di una concessione lunga, della gestione, dell’affitto ma non abbiamo mai ricevuto una risposta ufficiale. Speriamo che con Funaro si arrivi al punto che si possa andare avanti. Ma veloci, perché stiamo perdendo troppo tempo. Vogliamo un cronoprogramma, non solo per questa stagione ma anche per le stagioni future, e la possibilità di continuare a giocare al Franchi. Una volta che ci presenteranno cronoprogramma, costi, tempi, allora ci si siede di nuovo al tavolo per capire come si può fare tutto meglio e possibilmente più in fretta. Se c’è l’opportunità, se si fa in fretta, e se il controllo totale dello stadio sarà della Fiorentina, con una concessione lunga, per gestire marketing, costi, ricavi... be’, potremmo metterci attorno un tavolo per vedere se potremo aiutare a finire questo progetto. Se non si arriva al punto in tempi brevi per la Fiorentina sarebbe un disastro”.
CESSIONE – “A casa mia comando io. Io me ne andrò quando me ne vorrò andare, e di sicuro non è ancora arrivato quel momento”.