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    Fiorentina, chi è Salah: il Messi d'Egitto

    Fiorentina, chi è Salah: il Messi d'Egitto

    • L.C.
    Lo chiamano il Messi d’Egitto il possibile nuovo talento a disposizione di Montella. Ma con i paragoni eccentrici che arrivano dalle parti del Nilo Firenze ha già imparato a fare la tara. In fondo l’esperienza con il suo connazionale Hegazy — il Nesta delle Piramidi che con l’illustre collega in comune pare avere solo la fragilità — insegna. Meglio allora lasciare da parte ingombranti presentazioni (che, per la verità, non sono certo farina del suo sacco) e guardare al campo e ai numeri che quando si parla di Mohamed Salah non appaiono certo banali.
    Ventidue anni, circa 15 milioni di euro il suo valore, 34 presenze e 22 gol con la Nazionale maggiore, 136 partite giocate da professionista e 33 reti segnate di cui quella prestigiosa in Champions League che regalò la storica vittoria del suo Basilea proprio contro il Chelsea di Mourinho che, incantato, dopo pochi mesi decise di portarlo alla sua corte. Un salto non da poco, il passaggio dalla serie A svizzera alla Premier, soprattutto quando davanti hai tipi come Hazard o Willian, tanto da finire soprattutto in panchina nonostante l’apprezzamento dello Special One.
    Il meglio di sé dunque, scrive il quotidiano Corriere fiorentino, Salah lo ha mostrato con la maglia del Basilea e con quella della Nazionale egiziana. Anche quelle giovanili, come l’Under 20, quando si mise in mostra nel 2011 al mondiale di categoria segnando uno storico gol all’Argentina e fu incoronato a fine competizione come uno dei migliori talenti del torneo. Un attaccamento, quello alle proprie radici, che lo ha sempre portato a dare tutto per la maglia della propria Nazionale tanto da ricevere in cambio, la scorsa estate, l’aiuto del primo ministro Ibrahim Mahlab per evitare il lungo servizio militare (in Egitto può durare fino a 36 mesi) per il quale era stato richiamato in patria. «Esonero per meriti sportivi», così Salah ha potuto continuare a coltivare il sogno di imporsi nel calcio europeo. La porta d’ingresso era stata, come detto, quella svizzera del Basilea. Ma è con la maglia rossoblù che, Mohamed, ha vissuto l’unico episodio controverso della sua talentuosa carriera. Il fatto risale all’estate del 2013, il teatro sono i preliminari di Champions che il Basilea deve giocare con il Maccabi Tel Aviv. Salah all’andata, al momento della stretta di mano con i giocatori israeliani, con la scusa di cambiare le scarpe svicola in panchina. Poi dopo la partita afferma di voler assolutamente segnare nella gara di ritorno «per aiutare la mia squadra a passare il turno. La bandiera sionista non deve sventolare in Champions». Quindi, prima della gara di ritorno, invece di stringere la mano ancora una volta si rende protagonista di un episodio discutibile, porgendo il pugno invece che la mano aperta agli avversari. Gesti che hanno scatenato non poche polemiche anche recentemente. Come la scorsa settimana a Roma quando è uscita la notizia di un interesse dei giallorossi subito commentato in modo allarmato da esponenti della comunità ebraica: «Come potremo tifare ancora per la Roma?».
    La trattativa poi si è arenata, ma Salah in Italia è destinato lo stesso ad arrivare. E come giocherà nella Fiorentina? Per i viola l’egiziano è sia una seconda punta sia un esterno destro in un possibile 4-3-3. Possibile dunque che all’orizzonte, con anche il 4-3-1-2 che potrebbe tornare utile. Magari con un Diamanti in più

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