Il responsabile dello staff medico della Nazionale italiana, Enrico Castellacci, è intervenuto a "CasaViola" su Radio Blu per parlare di Giuseppe Rossi: ricordi, aneddoti e considerazioni per un giocatore fuori dal comune, tecnicamente ed umanamente parlando. "Pepito è stato, ed è, amato da tutti. La tifoseria viola ha dimostrato maturità, intelligenza e pazienza, perché si è resa conto di quando avesse passato il giocatore. Lo staff medico viola è stato bravo nel non forzare la mano". ha esordito Castellacci. ''Rossi ha avuto fiducia nel professor Steadman e questa è l'unica cosa che conta. Quando si effettua un intervento chirurgico, possono inserirsi problematiche che noi ignoriamo, in questo momento eviterei di portare avanti polemiche sterili, visto che in tutti noi c'è solo la speranza di vedere Pepito presto in campo. Quando si ha un infortunio così grave - ha proseguito il medico - ci si approccia, anche inconsapevolmente, con un atteggiamento reverenziale al campo, ai contrasti, alla partita. In questi momenti ciò che vale è il carattere, la tenacia, la grinta e la voglia di giocare: per questo, infatti, sono sicuro che supererà lo scoglio del timore. Sarà più facile raggiungere la forma fisica che quella psicologica, ma basterà ingranare per ritrovare la condizione. Io aspetto Rossi più sul lato umano che tecnico". Castellacci è intervenuto anche sul tema della mancata convocazione di Rossi da parte di Prandelli per il Mondiale e delle polemiche che colpirono l'ex CT della Nazionale: ''Il ragazzo non fu convocato ma non senza dolore e dispiacere. Prandelli in particolare fu aspramente criticato, a caldo è normale esser sempre portati all'accusa, però poi il tempo è galantuomo ed è bene rendersi conto che quella decisione aveva un fine doveroso".