Qualche dubbio da sciogliere, qualche certezza ritrovata, una incontenibile voglia di zittire critiche ritenute esagerate dopo la sconfitta di sabato scorso contro l'Inter. La vigilia in casa Fiorentina, impegnata questa sera alla 'Blue Water Arena' di Elsbjerg contro i danesi, penultimi nel loro campionato, prima della lunga pausa invernale, è piu' o meno quella di un pugile colpito duramente, ferito, ma che ha tutt'altro che voglia di farsi atterrare al tappeto. E così dalle 19 di oggi i gigliati capitanati da Manuel Pasqual cercheranno di riscattarsi con i fatti, e soprattutto di misurarsi in campo continentale, dove nel girone di qualificazione hanno fatto quasi percorso netto: cinque vittorie ed un pareggio. La gara in terra danese sembra un'esame generale ma per tre elementi sara' la misurazione della pressione personale, anche in vista di scelte future in chiave mercato. Il primo sul banco degli imputati è Facundo Roncaglia, idolo della tifoseria fin dal primo ritiro di Moena, e finito dietro la lavagna già nel finale del passato campionato, scavalcato nelle gerarchie da Tomovic, e poi in quello attuale dall'ultimo arrivato, Diakite', alla luce di un black-out tecnico culminato con la sfida contro il Cagliari, in cui l'ex del Boca commise un fallo che poi porto' al rigore decisivo segnato da Pinilla. Non se la passa molto meglio ed anche lui è tutt'altro che un'inamovibile, Marko Bakic, centrocampista l'anno scorso in prestito al Torino, una sola gara giocata, anche per una rottura dei legamenti del ginocchio. L'ultima apparizione in maglia viola, proprio in Europa League, è lontana quasi 3 mesi, visto che si riferisce al match di Guimaraes contro il Pacos, sostituito dopo 45', in una prova generale per la Fiorentina davvero sottotono. Il montenegrino, che ha ereditato la maglia numero 8 che fu di Jovetic, è stato eclissato dalle scelte di Montella ma stasera ha molte chance di essere titolare. Ballottaggio fino all'ultimo per il ruolo di esterno destro offensivo fra Joaquin ed Ilicic, con quest'ultimo che, dopo la prova opaca contro l'Inter, ha già cancellato il bonus derivatogli dal gol nel turno antecedente contro l'Atalanta. Lo sloveno continua a far discutere tutta la tifoseria che ancora si chiede se quei nove milioni di euro spesi per il suo acquisto, un'estate fa, dal Palermo, siano stati un buon investimento, o sia stato declassato da Standard and Poors come un raiting di un paese in grave difficoltà finanziaria. Ilicic che cerca il primo gol europeo, in un attacco, quello gigliato, che ritrova chi di esami, ma fisici, ne ha superati fin troppi negli ultimi cinque mesi, e che adesso aspetta solo il verde del suo mister per accendere il motore: Mario Gomez.