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Fiorentina, Borja Valero torna allo stadio contro la Roma: "Difficile non emozionarsi. Spalletti mi voleva in giallorosso ma poi..."
“Serviranno, lo so. Non ero un tipo che piangeva ma da quando è morta mia madre la mia sensibilità è diversa. Mi commuovo davanti ad un film, figuriamoci al Franchi. Che cosa significa la serata di stasera? La chiusura di un cerchio. La mia carriera da professionista termina oggi. Non poteva finire lo scorso anno a Crotone, lontano da casa mia, in uno stadio vuoto. Era un finale con i puntini di sospensione, stasera metterò il punto esclamativo. Io con la mia famiglia sul prato, la gente sulle tribune, poi andrò sotto la Fiesole. Cerco simmetria in ogni cosa e la mia carriera troverà la sua simmetria. Io adoro l’ironia estrema, prendersi in giro significa volersi bene, non devo mai fingere, non esistono argomenti tabù. Non sono diventato uno di loro, ero già uno di loro senza saperlo”.
L’ex centrocampista spagnolo ha parlato anche della possibilità che ha avuto in passato di vestire la maglia della Roma e di quelle di vederlo sedere in futuro in panchina: “Mi voleva Spalletti, però mi vedevo in viola per sempre, non fui nemmeno tentato. Cosa è riuscito a dare in poco tempo Italiano a questa squadra? La pressione in avanti e la cura del pallone. Io allenatore viola? No, mai. Non è un discorso tecnico, non sarei in grado di gestire caratterialmente un gruppo dove c’è sempre qualche scontento”.