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Fiorentina, Biraghi: 'Inter la più forte in Italia. Ma noi porteremo Firenze in campo'
COME HA CARICATO LO SPOGLIATOIO – Normale che essendo io il capitano cerco di trovare quale sia il problema, se c’è. Ma non è mai facile, perché ognuno ha il suo pensiero. Quel che ho cercato di fare è far continuare a credere in ciò che facevamo. Perché nelle difficoltà è facile perdere la retta via. Grazie al mister che da quando è arrivato ha implementato nel gruppo quest’idea di gioco. E non è stato difficile continuare a stimolare i compagni, siamo un gruppo favoloso.
IL GRUPPO – Quando arrivi a questi traguardi significa che si sono tante cose fatte bene. Una di queste è la compattezza e il remare tutti dalla stessa parte. Queste componenti ti portano a giocarti i trofei a maggio poi.
FIRENZE IN FESTA – Non so che immaginarmi, forse non voglio. Vorrei solamente vederlo. Ieri però abbiamo visto quanto sostegno ci dà la città. L’entusiasmo si respira appena si apre la porta di casa. Vorrei vivere la vittoria, e siamo pronti. Firenze purtroppo non è abituata a vincere ogni anno e quindi una vittoria sarebbe straordinaria.
LA SVOLTA – Non ce n’è una in particolare. Ma con questa continuità le cose sono cambiate, l’entusiasmo è cresciuto e i nuovi hanno iniziato a capire come funzionasse. Il tifoso fiorentino va capito, è uno che per la Fiorentina mette da parte la vita. Per i nuovi è stato importante capirlo. Questo ha creato alchimia in campo e nello spirito. Vogliamo portare Firenze dentro al campo, ci darà la spinta in più.
CHE FIORENTINA SERVE – La Fiorentina andrà in campo senza rimpianti, darà tutto. Poi non so che succederà.
LE FINALI DA CAPITANO – Portare la fascia qui è diverso. È un orgoglio portare avanti questo ideale, da quando Astori l’aveva presa. Un percorso iniziato più o meno insieme io e lui. Il nostro obiettivo era rifondare tutto e tornare ai livelli di prima. I capitani prima di me ed io ci siamo promessi di portare avanti il suo obiettivo: mettere da parte tutto e pensare solo alla Fiorentina.
LO SPOGLIATOIO – Per tanti è la prima finale. Ma non vedo preoccupazione. Io vedo voglia di arrivare a domani e iniziare la sfida. Poi domani sicuramente al fischio d’inizio tutte le emozioni spariscono.
IL RAPPORTO COI TIFOSI – A Basilea è stato doveroso fermarsi appena saputo del malore. All’inizio arrivavano voci di una situazione tremenda, era importante richiamare l’attenzione di qualcuno. Il legame coi tifosi è bello e rispettoso. E con la Fiesole c’è un rapporto che va oltre il calcio. Questo aiuta la squadra nelle difficoltà.
MATTARELLA E LA GARA DA EX – Emozionante l’incontro col Presidente. È un onore perché non è da tutti. Ci ha fatto entrare in clima finale. Inter? Mi aspetto la squadra finalista di Champions. Con giocatori fortissimi e internazionali. Sanno come gestire queste gare, sono molto fisici e al completo questa rosa è la più forte d’Italia, ma ci siamo anche noi. Loro sono favoriti, ma cercheremo di dare il massimo pure noi