Prospettive Fiorentina:| Da Delio Rossi alla Mercafir
Il calcio contemporaneo è azienda, e nell'azienda contano i bilanci, ma non solo quelli consuntivi, contano pure quelli di previsione, insomma il classico 'ma dove stiamo andando?'. Per la parte sportiva dell'azienda viola la domandina testè fatta era pressante, con Mihajilovic non era tristo infatti il solo presente, ma non s'intravedeva alcuna prospettiva, neppure disastrosa per il vero (col serbo mediocrità per mediocrità ci si sarebbe mediocremente salvati). Il bilancio consuntivo poteva quindi rasentare la grigia sufficienza, quello previsionale era eccitante come una mazurca di fine estate al circolino di Frittole, che ti tocca pure tenere su il golfino contro la zizzola. Il vento di delizia che ha accompagnato l'arrivo di Delio ha ravvivato il presente, ma ha dato anche ampie prospettive: non è detto si realizzeranno tutte, ma ci sono, e tanto basta per condire con quel pizzico di speranza per il futuro l'aggiornamento settimanale dei risultati calcistici. In fondo se il pallone non è sogno che pallone è?
Ma veniamo all'altra faccia dell'azienda, quella aziendale appunto, se perdonerete il bisticcio. Il bilancio riassuntivo è contraddittorio: da una parte cinque anni di fatiche e glorie, di denari spesi, qualche errore e tonnellate di buona volontà, la chiamarono giustamente la cavalcata dalla C2 alla Champions League. Dall'altra due anni di talebano autofinanziamento che hanno infiacchito le reni degli appassionati più irriducibili, affogati tra bilanci chilometrici, analisi finanziarie, plastici edilizi e bromuro pallonaro iniettato per smorzare qualsivoglia punta d'impeto passionale. La caduta dell'interesse dei Della Valle s'era palesata dopo il tramonto di ogni possibilità di realizzazione del progetto Castello, quello della famosa 'cittadella'. In mezzo alla scorsa estate però è improvvisamente spuntata una seconda possibilità (spuntata si fa per dire visto che colloqui sotterranei correvano da ben prima tra Amministrazione e Fiorentina), quella del progetto stadio - e annessa 'cittadellina' perché l'area commerciale che si potrebbe realizzare è più piccola, ma non meno interessante - nell'area Mercafir.
Una grande opportunità per imprenditori come i fratelli marchigiani, i quali potrebbero far tombola con un'operazione di speculazione (sostantivo non negativo di per sé) edilizia e commerciale nel pieno dell'ormai saturo territorio comunale fiorentino. Eccola la prospettiva! Ecco il piano di sviluppo, il bilancio di previsione o come diamine vogliamo chiamarlo! L'interesse ritrovato dei Della Valle è venuto di conseguenza. Le parti stanno trattando, entro la fine dell'anno - parola di Renzi - dovrebbe essere pronta la forma giuridica dell'operazione, insomma la 'gabbia legale' (in senso buono veh!) costruita sull'interesse convergente di Comune e Della Valle per realizzare alla Mercafir le strutture progettate. Si farà davvero? Diciamo che non si è mai stati così vicini a poterlo fare. E questo al momento deve bastare. Ma la Fiorentina che c'entra, dirà qualcuno? Sarebbe lungo parlarne, ma forse un giorno lo faremo, diciamo che alla grossa potrebbe valere questa sottospecie di sillogismo aristotelico: i progetti immobiliari arricchiscono chi li fa, i Della Valle si arricchiscono di più, la loro Fiorentina dovrebbe diventare più ricca (Aristotele se fosse in vita presenterebbe denuncia). Per parte nostra, lo annunciamo fin da ora, in caso di partenza ufficiale dell'operazione Mercafir lanceremo la fondazione di un comitato: un comitato per l'abolizione totale e incondizionata della parola... autofinanziamento.
(Quotidiano Viola)