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    Fiorentina, Bianco si racconta: 'Felice per l'esordio in Conference. Commisso mi tratta come suo nipote'

    Fiorentina, Bianco si racconta: 'Felice per l'esordio in Conference. Commisso mi tratta come suo nipote'

    Questo pomeriggio il centrocampista classe 2002 della Fiorentina Alessandro Bianco, dopo aver esordito in Conference League con la maglia viola, ha parlato ai microfoni dei canali ufficiali del club: Questi i temi trattati:
     
    L’ESORDIO IN EUROPA - E’ stata una grande emozione poter scendere in campo in Europa con la maglia viola, ero soddisfatto e contento. Avevo una gran voglia di entrare in campo, perché era tanto che aspettavo quel momento. E per questo voglio ringraziare mister, compagni e tutti coloro che mi hanno dato questa opportunità. Mi trattano un po’ come un nipote Barone e Commisso, che voglio ringraziare per come mi hanno coccolato e sostenuto, lo fanno sempre”.
     
    IL CAMPIONATO - “Avrei voluto festeggiare quel debutto, ma poi si gioca sempre, il giorno dopo c’era allenamento, quindi me lo sono potuto godere poco. Già essere rimasto, comunque, in questa rosa così importante in Serie A, che gioca l’Europa, vuol dire che qualcosa hai. Questo mi ha dato già tanta soddisfazione. Devi sempre dare tutto, in allenamento, non solo perché sono un giovane ma per tutti. A livello caratteriale sono abbastanza freddo, non ho paura di critiche o di sbagliare. Solo un po’ di ansia, anzi meglio dire adrenalina, poi coi nostri tifosi che ci spingono sempre passa. Il mio sogno? Esordire finalmente anche in Serie A, poi col tempo anche farlo in Champions League”.
     
    IL FUTURO – “Sono qui ormai da 5 anni, ma mi sento a casa, come se fosse la mia famiglia. Sono felicissimo di questo rinnovo. Il Viola Park? Vedo che i lavori procedono spediti, sono davvero felice perché sarà davvero bello poter allenarsi qui. Magari averlo avuto sempre. Sarà tutta un’altra cosa quando lavoreremo qui”.
     
    Infine ha concluso ha voluto ricordare l’ex compagno di squadra Daniel Guerini, scomparso qualche anno fa in un incidente stradale: “La morte di Daniel è stata una cosa che mi ha segnato, sono stato almeno due mesi quasi in stato di shock. Anche il miste, Aquilani, che lo ha avuto, l’ho visto veramente in difficoltà. E’ stato terribile. Mi è dispiaciuto non vederlo in palcoscenici più importanti, perché si vedeva che aveva un grandissimo talento”
     

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