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  • Fiorentina, benvenuti al consorzio del gol

    Fiorentina, benvenuti al consorzio del gol

    • Luca Cellini
    C’è stato un tempo in cui Diego ed Andrea Della Valle avevano messo nei loro progetti calcistici e nei loro sogni di uomini di sport un attacco della Fiorentina composto da Mario Gomez, Giuseppe Rossi e Juan Guillerme Cuadrado. Sommando le cifre spese per creare un terzetto magico a livello offensivo i proprietari del club gigliato hanno sborsato quasi 55 milioni di euro, con il riscatto dell’esterno colombiano, avvenuto in due tranche fra le estati del 2013 e del 2014, che era costato alle casse gigliate quasi 40 miliardi delle vecchie lire finite all’Udinese. Ma i desideri degli azionisti di maggioranza della società viola si sono infranti fra sfortuna e calciomercato, cosicche’ prima un doppio infortunio ha fermato la scorsa stagione il bomber tedesco prelevato dal Bayern Monaco, poi stessa cosa è accaduta a Giuseppe Rossi, con stop di quest’ultimo tutt’ora prolungato almeno di un altro mese, ed infine le avances del Barcellona prima, dello United poi, ed infine quelle del Chelsea, finalmente a segno, hanno impedito che Cuadrado potesse formare il trio con il classe ’85 di Riedling ed il Pepito numero 22: 155 minuti sul campo insieme in un anno e mezzo sotto lo stesso cielo.

    SI CAMBIA - Impossibilitato a poter allenare e poi eventualmente a mandare in campo un terzetto come pochi eguali ci sarebbe stato in tante parti d’Europa, Vincenzo Montella ha dovuto ribaltare tatticamente la sua Fiorentina più volte: prima 4-3-3, poi 3-5-2, infine 4-3-2-1, con la quadratura del cerchio che è avvenuta da inizio secondo tempo contro l’Atalanta di otto giorni fa, che grazie alla disponibilità di Diamanti a fare l’esterno offensivo, con capacità di accentrarsi, e alla duttilità tattica di Salah, più seconda punta che ala d’attacco, ha fruttato sei punti in due partite e cinque gol in 135 minuti. E proprio in tema di reti in casa viola si può parlare di autentica cooperativa se è vero che nessuno avrebbe scommesso la scorsa estate che l’attuale capocannoniere gigliato sarebbe stato a questo punto della stagione Khouma El Babacar, otto centri in quindici presenze.

    NIENTE VERO 9 - Fin dal primo anno da allenatore della Fiorentina Montella si è specializzato, un po’ per vocazione naturale, un po’ per l’impossibilità di poter scegliere fra tutti gli attaccanti a propria disposizione, nel far si che non fosse la sua squadra legata ad un unico punto di riferimento offensivo, un uomo alla Luca Toni o Totò Di Natale, capace di fare 20 gol a stagione, ma che ci fossero più bocche da fuoco, dove ognuno dà il suo piccolo contributo, in una catena che poi possa portare la propria imprevedibilità. Non è un caso che pur avendo a propria disposizione il bomber attuale del Verona nel suo primo anno da tecnico a Firenze, o elementi con caratteristiche da prima punta, come El Hamdaoui e Rebic, il classe ‘74 nativo di Castello di Cisterna abbia preferito sempre giocatori meno da area di rigore: prima Jovetic poi Ljajic, passando per Giuseppe Rossi, ed oggi Babacar e Salah. Proprio la rete di quest’ultimo ha creato un piccolo record in casa Fiorentina con l’egiziano che è stato il ventesimo marcatore differente nello spogliatoio gigliato. Ormai sono rimasti pochissimi gli elementi della formazione che ha Manuel Pasqual come proprio capitano che non hanno mai segnato in questa stagione: fra questi uno degli ultimi arrivati Alberto Gilardino che a differenza di Juan Guillermo Cuadrado, non ha voluto nel proprio contratto inserire nessun premio per ogni gol personale fatto, ma solo eventuali bonus legati ai risultati raggiunti con il resto dei compagni. Forse sta anche qui uno dei segreti della cooperativa del gol Fiorentina.

     

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