Fiorentina, Benassi: 'Sono tornato e voglio restare, Pradè mi ha rassicurato. Vlahovic? Impressionante'
"Ci tenevo a dire grazie alle persone che stanno dietro le quinte: dottori, magazzinieri, nutrizionisti, chef e camerieri. Sono venuto a curarmi a Firenze quando ho avuto dei problemi, qui c'è un livello altissimo anche a livello umano".
Nuova vita in viola? "Sto, bene, questa è la cosa più importante. L'anno scorso ho fatto qualcosa come 12-13 allenamenti. Firenze? Sono dovuto andare via, ma prima di farlo ho rinnovato il contratto e voglio rimanere. Ho parlato con Pradè, non penso ci siano problemi".
Obiettivi? "Vogliamo creare un gruppo unito, anche con tifosi e stampa. Sono convinto che a Firenze si possa lavorare bene, con un allenatore che ha voglia di trasmetterci determinate cose. Se siamo uniti, possiamo".
Titolare? "La cosa più importante per me è la continuità. Il mio obiettivo, poi, è arrivarci e rilanciarmi. Devo ringraziare anche mia moglie e i miei figli, mi sono sempre stati accanto".
Centrocampo? "Già l'anno scorso era di livello, adesso possiamo tirar fuori le nostre potenzialità col lavoro di Mister Italiano. Questo è il mio quinto anno qua a Firenze, a Torino sono stato bene ma qua sto benissimo".
Inserimenti? "Penso possa essere un vantaggio per me. Abbiamo molte e diverse caratteristiche, anche i pochi allenamenti a Verona mi sono serviti perché lì si gioca un calcio diverso".
Competizione? "Io sono in coppia con Bonaventura, ma tutto questo stimola le prestazioni di entrambi e di tutti".
Giovani? "Hanno messo subito grande voglia e disponibilità, e hanno anche ottime doti, ad esempio Agostinelli. C'è margine per lavorare con qualche ragazzo".
Io mediano? "Oggi mancava Krastev, ho giocato lì per quello. Finché il fisico regge, il mio ruolo è quello della mezzala. Ancora davanti alla difesa non ci siamo".
Vlahovic? "L'anno scorso ho visto tutte le partite della Fiorentina, la sua esplosione è stata incredibile. Può diventare un top, deve solo continuare con questa voglia e con questa passione e può diventare un top, ancora più di adesso".
Amrabat? "È un centrocampista più di interdizione, ottimo giocatore ma la sua collocazione va chiesta al Mister".
Identità? "L'idea parte dall'allenatore, ma noi dal primo giorno ci siamo guardati e trovati contenti di questa proposta. Il concetto di identità è astratto ma fondamentale: alla fine paga sempre, dobbiamo lavorarci tutti uniti e i risultati arriveranno".