Fiorentina: Babacar, quel talento sbocciato in Serie B
L.C.
Habemus Baba: questo il vessillo sventolato con orgoglio e la classica ironia toscana dai tifosi della Fiorentina, dopo l’ennesima grande prestazione, condita da gol straordinario all’Inter, di Kouma El Babacar. Habemus Baba, l’avrebbero urlato volentieri un paio di stagioni fa anche gli appassionati biancoscudati, rimasti però a bocca asciutta e subito costretti a mordersi le mani. Confermando il mantra, sempre di moda: «Una volta che se ne vanno da Padova diventano tutti campioni». Babacar, attaccante 21 anni, arrivò a Padova diciannovenne ma già affermato, dopo aver battuto i record di precocità in maglia viola e aver già fallito alla prima occasione in prestito in Spagna. L’aria da guascone ce l’aveva già tutta, alla presentazione ufficiale ad Abano dichiarò di voler segnare almeno 20 gol, mentre qualche giorno dopo si presentò a Bresseo a bordo di una Camaro R6, bolide da 290 cavalli che, però, non poteva ancora guidare in quanto sprovvisto di patente. Grazie al rigore a cucchiaio in coppa Italia contro il Pisa i tifosi si innamorarono di lui. Ma fu una cotta breve. Babacar entrò ben presto nel mirino del tecnico Fulvio Pea, che continuava a rimproverarne l’atteggiamento un po’ troppo anarchico fuori dal campo e una certa indolenza nel corso degli allenamenti, che portavano il giocatore a trovare qualche scusa di troppo per evitare il lavoro più duro. Un’indolenza che, ricorda il quotidiano Il Mattino di Padova, forse gli costò cara, visto che a metà settembre si infortunò contro la Reggina, uno strappo muscolare che lo tenne lontano dai campi di gioco fino a gennaio. Nel frattempo Pea se n’era già andato, Colomba gli diede fiducia, lui fece a tempo a segnare anche il suo unico gol contro la Juve Stabia a febbraio, prima che qualche altro acciacco fisico e il ritorno di Pea chiusero in malo modo la sua avventura biancoscudata. L’anno successivo nuovo prestito al Modena e subito doppietta contro il Padova alla settima giornata, che costò l’esonero di Marcolin. Dopo la partita il senegalese ebbe parole dolci per Padova e i suoi tifosi, ricordando con piacere l’avventura all’ombra del Santo, fondamentale per la sua crescita. Una crescita che adesso si godono i tifosi della Fiorentina, visto che dopo 20 gol in B, Babacar è tornato all’ovile e complici i ko di Gomez e Rossi, è riuscito a imporsi definitivamente, con la ciliegina sulla torta del gran gol segnato all’Inter, destinato ad entrare nella top parade del campionato.