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Fiorentina, assalto a Gudmundsson fallito: cos'è successo negli ultimi giorni col Genoa
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L'IDEA - Saltate, o comunque arenate per disparità di vedute le trattative per Brian Rodriguez del Club America e Ruben Vargas dell'Augsburg, persa la corsa col Napoli per Cyril Ngonge, nemmeno cominciate quelle per Laurienté e Zaccagni per via del costo eccessivo rispetto al rendimento, l'idea della Fiorentina era quella di chiudere la sessione invernale con il colpo ad effetto, dato che i discorsi per Gudmundsson andavano avanti sottotraccia da qualche settimana. Nella lista delle preferenze di Italiano, infatti, l'islandese ha sempre occupato le primissime posizioni.
DOMANDA E OFFERTA - L'assalto è partito all'indomani della sconfitta casalinga contro l'Inter, in corrispondenza dell'ufficialità di Brekalo all'Hajduk Spalato. Primo tentativo con 20 milioni di euro ha trovato la secca risposta negativa da parte del Grifone, che ha posto subito le sue condizioni: per 20 milioni non se ne parla nemmeno, per 25/30 si può pensare di aprire un tavolo di trattativa, a 30+5 di bonus si può chiudere. Anche se il club rossoblù, forte degli altri 30 milioni incassati dal Tottenham per la cessione di Dragusin, ha potuto permettersi di giocare anche al rialzo.
LA FORBICE NON SI CHIUDE - La Fiorentina, di fronte all'eventualità di rendere Gudmundsson l'acquisto più costoso della sua storia (resiste Nico Gonzalez a 27) non si è data per vinta, ma non si è mai spinta oltre i 25 milioni tutto compreso e la possibilità di inserire eventualmente una percentuale sulla futura rivendita. Curiosamente, il Genoa è in Toscana per via della trasferta di Empoli in programma nella prossima giornata di campionato, quindi la pista è rimasta calda fino a poche ore dal gong, ma dall'area mercato del presidente Zangrillo non sono arrivate aperture. Così è saltato anche il passaggio in prestito secco di Antonin Barak al Cagliari. Niente da fare anche per Ramazani dell'Almeria, il piano B, per mancanza di tempo per organizzare un trasferimento internazionale. Il morale dei tifosi a Firenze, a poco più di un mese dal capodanno al quarto posto, è sotto i tacchi.