Fiorentina, ag. Acosty:| 'Fu soffiato alla Juve'
Una delle sorpresa positive della Primavera viola di quest’anno è senza dubbio Boadu Acosty Maxwell, più semplicemente Acosty. Ghanese, classe 1991, le sue due pagine su Facebook vantano già oltre 200 "mi piace”.
Cresciuto in una sorta di accademia scolastica in Ghana, Acosty è stato portato e lanciato nel calcio dei grandi dalla Reggiana, club dalla quale la Fiorentina lo ha prelevato nel giugno del 2009. Oggi il ragazzo è uno degli elementi più interessanti della Primavera gigliata e di lui fiorentina.it ne ha parlato in esclusiva col suo procuratore, Roberto Sistici.
Buonasera Sistici: come ha fatto la Fiorentina a scovare Acosty?
In Italia lo ha portato la Reggiana per il suo settore giovanile: la trafila è stata brevissima, dopo pochi mesi ha debuttato in prima squadra e lì è rimasto. Corvino ed i suoi osservatori sono stati i più svelti a notare le qualità del ragazzo ed aggiudicarselo: la Fiorentina ha bruciato la concorrenza di club importanti come Sampdoria e Juventus. Tutte le migliori squadre italiane le volevano, anche il Genoa. Un investimento importante? La cifra non la voglio dire, ma è stato un investimento importante fatto per strappare il giocatore alla concorrenza. Venire a Firenze è stata anche una scelta nostra.
Dove ha iniziato a giocare?
Mawell giocava in una squadra praticamente scolastica del Ghana. Da lì lo abbiamo in Italia per fare un torneo e da allora è rimasto qua fino ad arrivare alla Fiorentina. Ha fatto il percorso che fanno molti ragazzi che arrivano dall’Africa e trovano poi una squadra in Italia.
Qual è l’idolo di Acosty, il suo giocatore preferito?
Il suo sogno è quello di diventare come Droga, anche se a Firenze ha cambiato un po’ il ruolo. A Reggio Emilia faceva l’attaccante centrale, la seconda punta. L’esperienza nel settore giovanile della Fiorentina è stato molto importante per un giocatore un po’ grezzo a livello tecnico e tattico come lui. La scorsa stagione gli è servita per crescere: Buso lo ha plasmato in un esterno di fascia, infatti l’anno scorso sembrava un po’ spaesato in quel ruolo. Quest’anno invece sta facendo bene. La Fiorentina sta facendo un lavoro importante sui giovani: Acosty sta interpretando bene questo nuovo ruolo e quindi rispettiamo le decisioni di Buso e della società. Ci sono stati giocatori che nel vivaio facevano il centravanti poi sono arrivati in serie A come difensori centrali: a livello giovanile il processo di maturazione è costante. I ragazzi vanno plasmati, Buso ha fatto un buon lavoro: adesso Maxwell da esterno facendo bene, ovviamente con le sua caratteristiche…
Che reazione ha avuto Acosty quando lei gli ha detto: "Maxwell, andiamo a Firenze…”
Sono passaggi importanti, senza dubbio. Maxwell è all’interno di un percorso, non al punto di arrivo. A differenza di altri giocatori africani, lui ha la testa sulle spalle, è un ragazzo maturo, molto serio. Ha vissuto il passaggio alla Fiorentina con grande gioia riuscendo però a restare sereno e coi piedi per terra. L’equilibrio a questa età è una cosa fondamentale, specie per questi ragazzi che arrivano dall’Africa.
Nel futuro di Acosty, 20 anni quest’anno, cosa c’è? Meglio un’altra annata tra Primavera e, magari prima squadra, oppure un’esperienza altrove in prestito per farsi le ossa?
La crescita del ragazzo passa anche attraverso la Fiorentina, a fine stagione parleremo con la società e decideremo cosa è meglio fare. Per la maturazione di Max, penso che l’anno prossimo dovrebbe giocare coi grandi. In prestito? Non posso sbilanciarmi adesso, aspettiamo la fine della stagione quando la Fiorentina ci dirà cosa vuole fare col ragazzo. Ci potrebbero essere anche altre ipotesi, magari anche lavorare con la prima squadra. Ne parleremo a fine stagione, con calma: in ogni caso, ribadisco che il suo percorso a livello giovanile sia arrivato alla fine.