'Am schnellsten!'. Quando si dice la velocità in tutti i sensi: di pensiero, e di parola. E' il 5 ottobre 2008 e la Fiorentina gioca a Verona, alla sesta giornata di andata, e si trova ad affrontare il Chievo dell'ex viola Beppe Iachini. Una settimana intera a parlare della sfida fra uno dei centrocampisti più amati dalla tifoseria viola, allora tecnico dei clivensi, ed i gigliati guidati da Cesare Prandelli, e poi al 32' nasce lo schema più strano che il calcio ricordi, e più imprevedibile per i giocatori di casa. La Fiorentina conquista una punizione sulla trequarti e subito l'allora centrocampista gigliato Zradko Kuzmanovic urla al compagno Montolivo, in tedesco - lingua che il serbo ha imparato nel Basilea, e che l'attuale capitano viola conosce dalla nascita, essendo tedesca sua madre - 'veloce!', per spronare il 26enne di Caravaggio a battere, prima che i giocatori del Chievo Verona chiedano la distanza.

Montolivo esegue così un assist per Kuzmanovic, appostatosi in area: squadra clivense spiazzata, così come il portiere Sorrentino al momento del tiro del 23enne di Thun. L'arbitro Banti, preso atto dell'avvenimento, convalida la rete fra un nugolo di proteste dei padroni di casa, che però nulla possono recriminare se non il fatto di non aver chiesto celermente 'la distanza' prima dell'esecuzione del calcio di punizione di Montolivo. Gol di Kuzmanovic che permette alla Fiorentina di gestire in discesa la gara, che sarà poi vinta dai gigliati per 2-0 in virtù del raddoppio di Gilardino al 73'. 'Sapevo che potevamo ingannare i nostri avversari solo con qualcosa che non avrebbero capito, e che Montolivo conosceva il tedesco. Lo schema, mai provato in allenamento, è venuto bene, visto il risultato' disse - divertito dall'episodio - lo stesso Kuzmanovic, inventore materiale della prima rete 'in tedesco' del campionato di serie A.