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    Fiore a CM: 'Non riconosco più Prandelli'

    Fiore a CM: 'Non riconosco più Prandelli'

    • Luca Cellini
    "Ho avuto la fortuna di essere allenato nei miei anni trascorsi a Firenze da Cesare Prandelli e devo dire che rispetto alle sue ultime uscite, non lo sto riconoscendo rispetto ai miei ricordi con lui. Non ho trovato coerente la dichiarazione rivolta nei confronti di Balotelli, che ha definito non ancora un campione, perché sull’attaccante italiano del Milan ci ha costruito il suo progetto tecnico offensivo in Nazionale e ho trovato non veritiere le parole spese a riguardo di Giuseppe Rossi, perché quest’ultimo non mi sembra che con l’amarezza dimostrata per la mancata convocazione al Mondiale, abbia mancato di rispetto al gruppo e all’ex c.t.. Parlare di delusione umana per quanto fatto da Pepito mi è sembrato esagerato".

    L’ex centrocampista anche di Fiorentina, Lazio ed Udinese, Stefano Fiore ai microfoni di Calciomercato.com torna sulle parole spese da Cesare Prandelli dalla sua prima conferenza stampa da neo tecnico del Galatasaray, approfondendo varie tematiche del calcio italiano e sul mondiale.

    Da chi e da cosa ripartire in chiave Nazionale dalla delusione dell’uscita precoce del Mondiale?
    "Penso che vada innanzitutto ricostruita una compattezza di gruppo ed un equilibrio di spogliatoio. I campioni, e ce ne sono sempre di meno nel calcio, risolvono le partite, ma le vittorie le si ottengono con l’unità di intenti di una squadra nel suo complesso. Serve un giusto equilibrio nel valutare le prestazione fatte al Mondiale ed il neo c.t. dovra’ saper capire le motivazioni che avranno i senatori e le opportunità da concedere ai nostri giovani, che ci sono ma cui va data principalmente fiducia".

    Che Mondiale è stato quello che si avvia alla conclusione?
    "Un torneo divertente, forse con esclusione solo di pochissime gare nel primo turno e della semifinale fra Argentina ed Olanda che evidentemente è stata caratterizzata dalla paura di non riuscire ad arrivare alla grande chance dell’atto finale. In questo momento la Germania, al di là di cio’ che ha fatto contro il Brasile, ha qualcosa in piu’ su tutti i fronti: motivazioni, organizzazione, carattere e fame di vittoria. E’stato operato un processo di ricostruzione dopo la semifinale degli Europei di due anni fa nella rosa di Low che adesso sta dando i frutti. Muller è il giocatore che ha maggiormente rubato gli occhi ma il collettivo teutonico ha veramente fatto spellare le mani a chiunque perché hanno avuto una capacità di adattamento alle condizioni climatiche in Brasile e di trasformazione, anche per alcune assenze venutesi a creare nella rosa per gli infortuni, che non ha eguali".

    Chi ha fatto molto bene al Mondiale è stata la Colombia e Juan Gulliermo Cuadrado. Da ex collega che ha giocato in quella zona di campo, se le dovesse dare un consiglio alla Fiorentina: meglio tenerlo a tutti i costi o monetizzare?
    "A come rispondere a questo difficile quesito lascio assolutamente l’incombenza ai dirigenti viola. Penso che la Fiorentina ha fatto crescere il giocatore, lo ha valorizzato e lo ha riscattato da una bottega cara come l’Udinese. Ora, comunque vada a finire, il club viola non potra’ che guadagnarci. Certo, il tridente Cuadrado-Mario Gomez-Giuseppe Rossi sarebbe sulla carta sensazionale, non solo su scala italiana ma anche mondiale". 
     

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