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Finalmente Milan! Ma c'è il problema del gol: Cutrone non è un bomber
Il Crotone di Zenga ha fatto un’opposizione ordinata, ma rarissimamente è stato pericoloso. Forse solo alla fine, quando il Milan, dopo avere creato molto, ha avuto paura di subire la beffa.
I tre punti conquistati riportano in orbita sia Gattuso, sia i rossoneri. La zona Europa League è agganciata, anche se il gruppo delle pretendenti è foltissimo e qualificato.
L’importante è notare che, di partita in partita, migliora sia il gioco, sia la partecipazione dei calciatori. Mutato quasi subito il sistema di gioco, non sono cambiati di molto gli interpreti. La novità è che sono più attenti, meno imprecisi, più applicati nella circolazione della palla, meglio dislocati e più vicini.
Resta, a mio avviso, il problema relativo ai gol segnati. Contro il Crotone il Milan avrebbe meritato di farne almeno tre. Invece, un po’ per sfortuna, un po’ per discutibili decisioni dell’arbitro Maresca, un po’ perché Cutrone è un bravo ragazzo, ma non ancora un bomber (si farà), di gol ne è arrivato uno solo e nel modo più rocambolesco possibile.
Forse la parola dominio non è la più appropriata per definire la partita del MIlan. Eppure la palla è stata prevalentemente tra i piedi degli uomini di Gattuso. Bene Calhanoglu a sinistra, bene Suso a destra e Bonaventura a centrocampo, al fianco di Biglia con Kessie dall’altra parte.
Il turco è stato il primo (25’) a concludere pericolosamente (tiro da sinistra, respinto con i piedi da Cordaz), ma bella è stata la sua accelerazione palla al piede.
Suso, invece, è quello che, oltre a essere l’elemento catalizzatore della fase conclusiva della manovra, ha colpito il palo interno con un tiro da fuori (40’). I più bravi tra i telecronisti hanno visto, però, una deviazione di testa di Calhanoglu. Segnale utile a confermare quanto i due abbiano lavorato di concerto: non solo sull’esterno, ma anche con gli inserimenti.
Passato in vantaggio nella ripresa (9’) nel modo che ho descritto, il Milan non si è fermato. Prima (13’) Bonaventura ha chiamato Cordaz alla riabilitazione (tiro di sinistro da fuori e pallone alzato sopra la traversa), poi Kessie ha segnato con un bel diagonale da dentro l’area. L’arbitro immediatamente ha convalidato. Poi, richiamato dal Var (Massa), ha annullato per un fallo assai presunto del centrocampista del Milan ai danni di Mandragora.
Da notare che i due gol - quello valido e quello annullato - sono venuti da calcio d’angolo battuto da sinistra a rientrare. Cosa significa?
Che il MIlan sta imparando a sfruttare tutte le occasioni.
Il Crotone si è appalesato intorno al 20’ del secondo tempo, quando Trotta ha incrociato da sinistra e Donnarumma ha respinto (poi, il neo-entrato Crociata, si è piantato).
Sarebbe rimasto un episodio isolato se il Milan non avesse patito, nell’ultimo quarto d’ora, la prestanza fisica di Simy, sostituto di Trotta. La difesa rossonera ha prima rischiato di farsi sorprendere su una ripartenza condotta proprio da lui. Poi è stato Donnarumma a opporvisi con tutto se stesso dentro l’area di competenza. Simy aveva battuto Romagnoli nel contrasto aereo e avrebbe messo in rete da due passi nonostante la macchinosità dei suoi movimenti.
Il MIlan, però, ha legittimato la sua superiorità nel finale (7 minuti di recupero, un’eternità). Bonaventura (44’) ha concluso a giro e Cordaz si è allungato ancora a deviare. Kalinic (48’) ha messo in rete una punizione dal lato procurata da Locatelli (dentro per Kessie).
Forse il fallo era di Bonucci, ma il croato, proditoriamente fischiato al momento dell’ingresso in campo al posto di Cutrone, avrebbe meritato il gol.