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  • Finalmente la vera verità di cosa è stato Calciopoli: una truffa bella e buona, montata per far fuori la Juve

    Finalmente la vera verità di cosa è stato Calciopoli: una truffa bella e buona, montata per far fuori la Juve

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Quando durante l’ultima assemblea degli azionisti della Juventus Luciano Moggi chiese di intervenire, avendone diritto quale possessore di azioni del club, e regalò ad Andrea Agnelli una chiavetta USB contenente tutte le intercettazioni di Calciopoli (molte inedite, e che Calciomercato.com ha pubblicato in esclusiva), dicendo che adesso come allora la società bianconera viene messa sotto accusa ingiustamente dalla giustizia sportiva, in tanti risero. Molti lo sbeffeggiarono. Altri trovarono inopportuno quel suo intervento, sostenendo financo che il cda avrebbe dovuto impedirglielo. E in tantissimi sbuffarono, dicendo: “Ancora con Calciopoli, non se ne può più!”

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    L’attento Sigfrido Ranucci e la sua redazione di Report decisero, come fanno solitamente i giornalisti (quelli bravi) di chiedere a Moggi una copia di quella chiavetta e di andarsi ad ascoltare cosa ci fosse dentro. E hanno scoperto che c’era così tanto materiale interessante da poterci costruire un’intera trasmissione, riaprendo dopo 17 anni un caso di cui la FIGC e la procura federale annessa ben si sono guardati dal farlo. Gira addirittura voce che qualche alto papabile di via Allegri abbia persino chiamato in Rai per stoppare la messa in onda di quella puntata, senza riuscirci.

    Report verrà regolarmente trasmessa e il vaso di Pandora del più clamoroso scandalo del calcio italiano nuovamente scoperchiato, raccontandone per una volta la storia completa, quella senza tagli ed omissioni creati ad arte (col contributo di alcuni media) da tutti quegli attori interessati a far credere che esistesse un solo disonesto – la Juventus – in mezzo a tanti onesti e poterla poi così colpire duramente, com’è stato fatto.

    A dire il vero, che fosse stata messa in piedi una grandissima congiura, supportata poi da un processo-farsa, qualcuno (pochi) lo aveva capito ed ha pure provato a denunciarlo, ma fu come predicare nel deserto: scagionare Moggi, Giraudo (radiati) e la Juventus (retrocessa in B) significava essere dei pazzi, se non addirittura complici. Perché le prove erano schiaccianti. Ma quali prove? Una manciata di intercettazioni telefoniche interpretate a senso unico e ad uso e consumo della GS.

    A processo chiuso e sentenze passate in giudicato, in parallelo col processo penale e sempre per iniziativa dei legali di Moggi, iniziarono però ad uscire tante altre telefonate, che coinvolgevano dirigenti e tesserati di molti altri club così come le alte cariche della Federazione. Tabulati sconvolgenti e addirittura ancora più compromettenti di quelli di Moggi e che, messi tutti insieme, tratteggiavano uno spaccato diverso da quello raccontato sui giornali e durante le udienze della CAF in quella torrida estate 2006.

    Adesso, a 17 anni di distanza, qualcuno se n’è finalmente accorto e sta uscendo la vera verità di cosa è stato Calciopoli: una truffa bella e buona, montata solo con lo scopo di fare fuori gli avversari più scomodi. In quella piccola chiavetta USB c’è davvero di tutto e di più per riscrivere Calciopoli, e stavolta, in modo corretto, e chissà, magari indurre i papaveri della FIGC a riaprire il caso, come imporrebbe proprio il codice di giustizia sportiva di fronte ad evidenti elementi di novità. E quella USB è piena di novità, basta avere la voglia e l’interesse ad ascoltarle. Oppure Gravina e Chiné si decideranno a farlo solo dopo il verdetto dell’Alta Corte di Strasburgo? Quello alla quale si sono rivolti sia Giraudo che Moggi (difesi dall’avvocato Dupont, quello del caso Bosman: un duro) e che ne ha già dato disco verde all’esame del loro ricorso. Ci sarà di che parlare, pure lì.

    Per ora, grazie Ranucci e grazie Report. Meglio tardi che mai.  
     

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