Finali Primavera: Inter, Juve, Atalanta e Fiorentina, top e flop delle 4 finaliste
4 formazioni estremamente differenti e che sono arrivate alle finalissime con percorsi e cammini estremamente differenti. Tanti, tantissimi, sono i punti di forza delle quattro squadre che però non sono esenti da punti deboli che le avversarie possono provare a sfruttare. E allora proviamo a tracciare una piccola presentazione delle quattro finaliste, in rigoroso ordine di apparizione con la prima semifinale che si disputerà oggi al Ricci di Sassuolo e che vedrà l'Atalanta affrontare la Fiorentina a partire dalle 18, mentre la seconda semifinale in programma domani alle 18 sempre nello stesso impianto vedrà l'Inter affrontare la Juventus.
ATALANTA - E' stata a lungo la formazione schiaccia sassi del torneo con una rosa ampia che ha saputo regalare alla prima squadra allenata da Gasperini il talento di Musa Barrow, capocannoniere del torneo Primavera. Massimo Brambilla con il suo 4-2-3-1 ha saputo costruire una macchina perfetta dal grande spirito offensivo e che ha mostrato il gioco palla a terra più divertente del campionato. L'ossatura della squadra è ancora incentrata su i '99 Alari, Melegoni e Mallamo, ma oltre a Latte Lath, rientrato dal prestito al Pescara, potrebbero tornare in Primavera anche Barrow e Bastoni. Punti deboli? Pochi, ma dato che gli esterni difensivi Zortea e Zanoni spingono tantissimo è alle loro spalle che si può trovare spazi importanti.
FIORENTINA - Arrivata alle finali dopo aver eliminato il Torino nei playoff la Fiorentina di Emiliano Bigica è cresciuta costantemente nel corso del campionato trovando stabilità e mettendo sempre i propri attaccanti in condizione di far male. Proprio l'attacco è il punto di forza più importante dei viola che in Sottil e Diakhate hanno frecce abilissime sia nel dribbling che nel gioco in verticale e hanno in Gori un finalizzatore implacabile in zona gol (17 reti e 7 assist in stagione). Se l'attacco è così prolifico, altrettanto stabile non può ritenersi la difesa che tanto ha cambiato nel corso dell'anno. Hristov (promosso in prima squadra dopo la morte di Astori) tornerà in Primavera, ma saranno i guantoni di Cerofolini, ad oggi il miglior prospetto di portiere del torneo a dovere tenere a galla la Fiorentina.
INTER - Altra corazzata che insieme all'Atalanta ha dominato il campionato, ha pagato nel finale di stagione il triplo impegno Supercoppa, Campionato e soprattutto Youth League. La rosa a disposizione di Stefano Vecchi è ampissima, la scelta in attacco è vastissima e comprende talenti del calibro di Odgaard, Colidio, Merola, Zaniolo ed Emmers oltre all'ultimo arrivato Vergani, ma è sulla fase difensiva che i nerazzurri hanno costruito la propria forza. La coppia Lombardoni-Bettella, aiutati da Zappa e Valietti compone la linea a 4 meno battuta del torneo, ma quando è mancata la stabilità nel pacchetto arretrato sono anche arrivate le battute di stop peggiori. Punti deboli? Per la fisicità che ha soffre fin troppo le palle inattive e spesso subisce contropiedi evitabili per la troppa voglia di portare tanti uomini in attacco.
JUVENTUS - La Juventus disastrosa di inizio anno non esiste più. Grazie al avoro di Alessandro Dal Canto, ma soprattutto grazie ad una serie di grandi acquisti arrivati dal mercato i bianconeri hanno saputo mettere a segno una rimonta incredibile fino all'ultimo posto disponibile per il playoff. La vittoria sulla Roma è stata la prima sorpresa stagionale, ma la Juventus potrà stupire ancora. L'asse portante Tripaldelli-Fernandes-Del Sole-Olivieri è l'esempio lampante di come Dal Canto sia riuscito a integrare i migliori talenti a disposizione con gli innesti del mercato e oggi, soprattutto a centrocampo e sulla trequarti, la Juve si mostra solida e propositiva. La macchina bianconera non è però perfetta e, se attaccati e puntati in velocità, esterni e difensori vanno spesso in difficoltà.