Finale Primavera: è Rossi contro Morra
MORRA ALL'ULTIMO ATTO IN PRIMAVERA - "Sono contento che Claudio sia rimasto ancora un anno in Primavera", a parlare è Moreno Longo, allenatore della Primavera del Torino, e le ragioni per essere contenti, effettivamente, ci sono tutte. Il Claudio a cui si riferisce Longo di cognome fa Morra e sabato scorso ha schiantato la Fiorentina in semifinale con una tripletta da grande bomber. Il ventenne cuneese incarna tutte le caratteristiche del Toro operaio di Longo. Dopo un anno fatto di luci e ombre, in questa stagione da fuori quota è definitivamente esploso. Venti gol stagionali, quattro solo nelle Final Eight. E' un attaccante in grado di svariare su tutto il fronte offensivo. Molto forte fisicamente e pericolosissimo in area di rigore. Gli basta una mezza occasione per essere letale. Dopo un'esperienza in Spagna con il Levante, senza mai scendere in campo, e qualche presenza con l'Hellas Verona Primavera, ha sposato il progetto granata. Scelta azzeccata, grazie mister Longo: "La tripletta è dedicata a lui" - ha dichiarato nel post semifinale - "Se siamo arrivati fino a qui è merito suo". Merito di Longo, ma senza dubbio anche di Morra, l'attaccante ora è pronto a regalare un altro dispiacere alla Lazio. Proprio come l'anno scorso, quando un suo rigore eliminò i biancocelesti e regalò la finale al Torino. Contro il Chievo, però, le cose non andarono allo stesso modo. L'errore dal dischetto di Claudio consegnò lo Scudetto ai gialloblù. Il passato è passato, ora bisogna pensare alla sfida di Chiavari. C'è da scrivere un altro copione, possibilmente con la sua firma: Claudio Morra.
ROSSI, IL BOMBER DI SCORTA - Alessandro Rossi è l'uomo più decisivo della Lazio nel corso di queste Final Eight. Mai partito titolare, avendo davanti a sè un tridente collaudato nel corso dell'anno che, anche senza Oikonomidis (convocato con la nazionale dell'Australia), può contare sul talento di Fiore, Palombi e Tounkara, Rossi entrando a partita in corsa è risultato il match winner sia contro l'Inter nel corso dei quarti di finale sia contro la Roma nel corso della semifinale. Attaccante classe '97, per far felice il padre e la madre a 13 anni si trovò davanti ad una scelta: continuare la carriera di giocatore di basket con la maglia della Cisco Roma o proseguire nel mondo del calcio dove al Pianoscarano (società che ha lanciato anche Bonucci) di Viterbo era già arrivata la chiamata della Lazio. Rossi da sottoquota non ha vissuto una stagione di alti livelli. L'inserimento in Primavera con ragazzi più formati di lui lo ha costretto a molte panchine anche per riprendersi da un infortunio alla spalla e un'operazione che l'ha costretto ai box per sei mesi. Oggi è finalmente tornato ai suoi livelli e il suo gol e assist all'Inter uniti al gol partita alla Roma, hanno garantito alla Lazio l'accesso alla sfida contro il Torino. Una finale che dovrà vivere di corsa e con il fiato sospeso, partendo ancora dalla panchina, ma con un occhio anche agli esami di maturità. Sì perchè per Rossi, ancora senza un contratto da professionista, vive nel convitto di Formello insieme agli altri compagni di squadra e mercoledì mattina inizierà la prima prova per superare, da privatista l'esame da ragioniere. Un destino scritto, il bomber di scorta di Inzaghi è pronto a regalare e regalarsi una doppia gioia.
Emanuele Tramacere e Matteo Palmigiano