
Il Dio del calcio tifa Real Madrid, ma vince sempre e ci ha stufato
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Il Dio del calcio tifa Real Madrid e basta guardare il numero di trofei per capirlo: 14. La seconda che insegue, il Milan, in bacheca ne ha la metà.
Il Dio del calcio tifa Real Madrid perché da quando chi vi scrive queste righe ha memoria calcistica, diciamo la metà degli anni '90 circa, ogni qualvolta gli spagnoli sono arrivati in finale è sempre successo qualcosa di più o meno incredibile. Se non nell'evento in sé, nella costanza con cui questo si è riproposto nel tempo. Finale dopo finale, squadra dopo squadra, allenatore dopo allenatore.

Il Dio del calcio tifa Real Madrid per la stagione 1998. I 'Blancos' si presentano ad Amsterdam e non sono i favoriti; o per lo meno sono un Real Madrid assai lontano da ciò che sarebbe diventato di lì a breve. La finale la vincono 1-0 sulla Juventus. Il gol di Predrag Mijatović però è in fuorigioco un metro e mezzo. Roba che con il VAR oggi nemmeno ci si sarebbe fermati. Chiamata semi-automatica e via andare. "Sarà un caso", direte voi. Lo pensavo anch'io. Poi invece...

Il Dio del calcio tifa Real Madrid per la stagione 2002. Perché non contento del successo di Parigi nel 2000, in una partita senza episodi ma sostanzialmente dominata sul Valencia del 'Hombre vertical' Hector Cuper, ai madridisti tocca anche la gioia di Hampden Park, dove sotto il diluvio di Glasgow hanno il piacere di assistere a due delle cose più incredibili che possano accadere in una finale di Champions: 1. La squadra avversaria - il Bayer Leverkusen - che in blocco si dimentica le regole del calcio, provando a fare il fuorigioco su una rimessa laterale - Raul ringrazia, 1-0 Madrid; 2. Assistere al gol più bello della carriera del tuo migliore giocatore, nel capolavoro al volo di Zinedine Zidane. "Episodi", direte voi. Lo pensavo anch'io. Poi invece...

Il Dio del calcio tifa Real Madrid per il 'perdono' concesso ai Merengues nella stagione 2014. Perché il divino Eupalla e il suo amato Real nel frattempo, per qualche ragione a noi comuni mortali ignota, dovevano aver litigato. Quella 'Decima' si era fatta attendere per troppi anni; specie dopo quelle campagne acquisti estive fatte a Madrid dilapidando l'equivalente del PIL di un Pease centroafricano. E così, il Dio del calcio decide di fare pace con i suoi preferiti nel modo più incredibile possibile, perché il Santissimo pare avere anche un discreto 'sense of humor'. Prima posiziona un derby in finale, poi illude l'Atletico Madrid fino all'ultimo pallone, l'ultimo calcio d'angolo, l'ultimo secondo di partita. È lì che arriva la testa Sergio Ramos: sull'ultima disperata occasione. Inutile ricordare come siano finiti i supplementari di Lisbona. "Un pizzico di fortuna aiuta gli audaci", direte voi. Lo pensavo anch'io. Poi invece...

Il Dio del calcio tifa Real Madrid per la stagione 2016. E di episodi qui ce ne sarebbero già prima della finale di Milano. L'avversario però, guarda caso, è ancora l'Atletico Madrid... Perché oltre al 'sense of humor' il Dio del calcio è anche un po' sadico. Decide così, questa volta, di portarsi i cugini fino ai calci di rigore. E chi sbaglia tra i Colchoneros? Ma naturalmente colui che fino a quel momento era stato il migliore in campo, quel Juanfran che aveva calcato per 120 minuti la fascia destra di San Siro fino ad ararla. "Ai rigori è una lotteria", direte voi. Lo pensavo anch'io. Poi invece...

Il Dio del calcio tifa Real Madrid per la stagione 2017. E anche in questo caso c'è un ché di sadico nei dettagli che consegnano ai Merengues la coppa. A Cardiff la Juventus è schiantata 4-1. Occhio però a un paio di dettagli. Il gol del pareggio bianconero è una specie di capolavoro irripetibile, con il pallone che tra varie giocate viaggia in aria per più di 70 metri senza toccare suolo per un tempo infinito di 14 secondi, il tutto prima che Mandzukic la infili dentro in rovesciata. Pare il classico 'episodio', uno di quelli che gira una finale. Macché. La Juventus rientra dagli spogliatoi e Buffon si dimentica come parare sul 'mezzo carciofo' calciato da Casemiro. Ricordate un'altra papera di Buffon in una partita importante?... Ecco, noi nemmeno.

Ma non contento il Dio del calcio tifa Real Madrid perché l'anno dopo, il 2018, a Kiev, fa ancora meglio. Se quella di Buffon è una papera, quella di Loris Karius è Paperopoli. Quella del portiere del Liverpool passa infatti alla storia come la peggior prestazione di sempre di un estremo difensore in una finale europea. È la serata della mezza commozione cerebrale; del rinvio di mano sul piede di Benzema regalando il 'gollonzo'; della telefonata di Bale da 40 metri che il tedesco si infila dentro da solo. È la serata della terza Champions League consecutiva ai Merengues. Si era mai visto vincere qualcuno tre Champions di seguito? Sotto questo nome, nessuno. Ma se la chiamiamo 'Coppa dei Campioni' allora sì. Chi? Ma il Real Madrid, naturalmente! La squadra preferita del Dio del calcio che tra il 1956 e il 1960 di finali ne ha giocate e vinte 5. "Se sbagliano i portieri che colpa ne ha il Real Madrid", direte voi. Lo pensavo anch'io. Poi invece...

Il Dio del calcio tifa Real Madrid per la stagione 2022. E anche questa volta c'è di mezzo un portiere... Il loro, però: Thibaut Courtois. Mai, dall'introduzione del premio "uomo partita", un portiere si era aggiudicato la statuetta di una finale non terminata ai rigori. Ma a Parigi è la serata del 'muro Courtois', la serata dei 24 tiri del Liverpool e dei 4 del Real Madrid, di cui solo due nello specchio. Risultato finale: 0-1 Madrid con il belga che para ogni singola cosa parabile e non.
Perché il Dio del calcio tifa Real Madrid ed è difficile credere a questo punto che tutte queste siano solo coincidenze. Il Dio del calcio tifa Real Madrid e non ci sono proprio più dubbi. E non potrebbe essere altrimenti per una squadra che ha giocato 17 finali, ne ha vinte 14, è in striscia da 7 consecutive e dove ogni singolo episodio che può girare per la direzione giusta, quando conta, beh... Va nella direzione giusta!
E così, oggi, il sottoscritto, dal privilegio di una posizione di poterci per lo meno provare, tenta l'esorcismo col classico articolo che 'porta sfiga', ossia quello di un Real Madrid che non perde mai.
Perché questo compito qualcuno doveva pur prenderselo.
Perché il Dio del calcio e il suo amato Real Madrid ci hanno stufato.
Perché il Borussia Dortmund, stasera, gioca contro le stelle.
E no, quelle sul campo, vestite di bianco, non c'entrano niente