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    Finale Champions League a San Siro, la Uefa: 'Ci sono buone probabilità'

    Finale Champions League a San Siro, la Uefa: 'Ci sono buone probabilità'

    • Redazione CM
    Ci sono buone possibilità di vedere una finale di Champions League a San Siro nei prossimi tre anni: la conferma arriva direttamente dalla UEFA.

    Lo stadio simbolo di Milano, casa di Inter e Milan che tuttavia lavorano alla possibilità di costruire nuovi impianti in altre zone (rispettivamente Rozzano e San Donato), è stato candidato a luglio 2023 per ospitare l'atto finale della massima competizione europea, che a partire dalla prossima stagione avrà un nuovo format, e le quotazioni del Meazza sono in salita.

    LA CONFERMA DELLA UEFA - Il vice segretario della UEFA, l'italiano Giorgio Marchetti, è intervenuto a 'La Politica nel Pallone' su Radio Rai e ha spiegato: "La finale della nuova Champions League a Milano nel 2026 o 2027? Ci sono buone possibilità, del resto San Siro pur non essendo il più moderno degli stadi è una icona del calcio internazionale, riconosciuto da tutti gli sportivi, soprattutto dai tifosi di calcio".

    Assieme all'Italia è candidata anche la Puskas Arena di Budapest, Marchetti fornisce una deadline per il verdetto: "La decisione definitiva dovrebbe arrivare a fine maggio, l’Italia è impegnata nel processo di candidatura. Vedremo come si concluderà".

    LE FINALI A SAN SIRO - Qualora San Siro si aggiudicasse la corsa, per l'impianto milanese si tratterebbe della quinta finale di Champions League/Coppa dei Campioni: la prima fu Inter-Benfica del 1965, vinta dai nerazzurri, l'ultima il derby Real Madrid-Atletico Madrid vinto dai blancos.

    - Inter-Benfica 1-0 1964/65
    - Feyenoord-Celtic 2-1 (dts) 1969/70
    - Bayern Monaco-Valencia 5-4 (dtr) 2000/01
    - Real Madrid-Atletico Madrid 5-3 (dtr) 2015/16

    AFFOLLAMENTO CALENDARI - Non solo finale di Champions, Marchetti si è soffermato anche sul tema affollamento dei calendari: "Non credo si possa parlare di caos di date, c’è un calendario internazionale creato circa 20 anni fa e perfezionato nel corso degli anni. Adesso abbiamo un sistema che riserva alcuni periodi alle nazionali e il resto del tempo ai club, con alcuni spazi infrasettimanali riservati alle competizioni europee. Nel corso di questi 20 anni le date riservate alle nazionali non sono aumentate, sono rimaste le stesse, anzi dal 2026 le finestre autunnali di settembre e ottobre verranno accorpate per limitare i viaggi dei giocatori. Certo oggi gli impegni sono tanti soprattutto per i club più esposti e i calciatori top, del resto non tutti i club e calciatori sono sottoposti allo stesso sforzo. Trovare un compromesso utile a tutti è una attività molto complicata e difficile, sicuramente lavoriamo in cooperazione e consultazione con tutti gli stakeholder, dai club alle leghe ai calciatori. Tutti vengono coinvolti in queste discussioni".

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