Ritzau Scanpix/AFP via Getty Images

Filosofo e figliol prodigo: Pione Sisto prova a rinascere col Midtjylland
Il Midtjylland quest’anno ha accolto, come fosse un figliol prodigo Pione Sisto, atteso ritorno nella squadra che ho ha lanciato. Un atto che avrà fatto sicuramente piacere ai tifosi danesi. Sisto ha un complesso labirinto legato alle origini: nasce a Kampala, in Uganda, il 4 febbraio 1995. I genitori provengono dal Sudan. A soli due mesi, però, la famiglia si trasferisce in Danimarca, motivo per cui acquisisce la cittadinanza del Paese. Calcisticamente nasce come esterno di attacco e muove i suoi primi passi nel Tjorring, prima di passare al suo primo amore, il Midtjylland, nel 2010. Da lì, ha inizio l’escalation: nel 2012 il debutto in prima squadra, dove inizia a convincere e segnare i primi gol. Il 2014 è un anno cruciale: vince il suo primo campionato ed esordisce in Europa League, andando addirittura a siglare due reti contro il ben più blasonato Manchester United. L’annata successiva partecipa persino ai preliminari di Champions League, destando delle buoni impressioni. In Spagna si inizia a vociferare e alla fine se lo accaparra il Celta Vigo, di fronte a un corrispettivo di cinque milioni di euro.
L’apporto, in fin dei conti, è discreto: in 110 presenze, realizza 20 reti complessive. Il giocatore, tuttavia, si fa notare per questioni comportamentali. Viene soprannominato “filosofo” per alcune sue pratiche: decide di mangiare solamente frutta per giorni e giorni, si porta carrellate di libri sullo spiritualismo in ritiro, suscitando la curiosità dei compagni di squadra. Per lui, però, anche qualche guaio disciplinare. Multato per aver tentato una fuga in Danimarca, sanzionato anche per aver mangiato frutta per 21 giorni. La stagione passata, quella segnata dal primo lockdown, Pione afferma di dedicare anima e corpo alla pratica della meditazione, ponendosi quesiti esistenziali. Rinunciando ad allenarsi come il resto della rosa. Il tempo di contribuire alla salvezza dei Celestes e fa ritorno in Danimarca per 2,5 milioni, dando subito il suo contributo: ben cinque reti in nove presenze, alla ricerca del suo primo squillo nel massimo torneo continentale.
In Nazionale ha fin qui accumulato 25 presenze, segnando una rete in un’amichevole contro Panama. Per lui anche l’importante palcoscenico di Russia 2018, competizione in cui ha preso parte a tutti i match giocati dalla Danimarca. A 25 anni, ha ancora tempo per crescere, nella terra che lo ha cresciuto. Chissà che il filosofo inizi a dettare filosofia con le sue giocate.
L’apporto, in fin dei conti, è discreto: in 110 presenze, realizza 20 reti complessive. Il giocatore, tuttavia, si fa notare per questioni comportamentali. Viene soprannominato “filosofo” per alcune sue pratiche: decide di mangiare solamente frutta per giorni e giorni, si porta carrellate di libri sullo spiritualismo in ritiro, suscitando la curiosità dei compagni di squadra. Per lui, però, anche qualche guaio disciplinare. Multato per aver tentato una fuga in Danimarca, sanzionato anche per aver mangiato frutta per 21 giorni. La stagione passata, quella segnata dal primo lockdown, Pione afferma di dedicare anima e corpo alla pratica della meditazione, ponendosi quesiti esistenziali. Rinunciando ad allenarsi come il resto della rosa. Il tempo di contribuire alla salvezza dei Celestes e fa ritorno in Danimarca per 2,5 milioni, dando subito il suo contributo: ben cinque reti in nove presenze, alla ricerca del suo primo squillo nel massimo torneo continentale.
In Nazionale ha fin qui accumulato 25 presenze, segnando una rete in un’amichevole contro Panama. Per lui anche l’importante palcoscenico di Russia 2018, competizione in cui ha preso parte a tutti i match giocati dalla Danimarca. A 25 anni, ha ancora tempo per crescere, nella terra che lo ha cresciuto. Chissà che il filosofo inizi a dettare filosofia con le sue giocate.