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Filippa Lagerback: 'Ibra mi manca, all'Italia toglierei Buffon. Se vinciamo...' VIDEO
PRONOSTICO - "Nooo. Prima non lo concepivo, ma in Italia sono diventata scaramantica. Dico soltanto che per noi sarà molto difficile andare al Mondiale, lo so che volete vendicare il biscotto! L’Italia è più forte, ma è meglio partire da sfavoriti, non abbiamo niente da perdere e può succedere un miracolo. Italiana per metà esatta: i primi 17 anni li ho vissuti in Svezia, poi in giro per il mondo, e altri 17 in Italia. Io domani tifo per la Svezia, vediamo come va, al ritorno sono disposta a cambiare squadra. Diciamo che se non vinciamo la prima mi consolerò con gli azzurri, forse vado a San Siro. Atmosfera a Solna? Periferia di Stoccolma, c’è un tifo pazzesco. Siamo un popolo di viaggiatori e quando c’è un evento che ci riunisce, come la azionale o in passato un campione come Stenmark, si blocca tutto il Paese, si fermano anche le scuole».
IBRA - "Mi manca? Molto. Ho letto il suo libro, lo seguo sempre anche perché lui è cresciuto a Malmoe dove vive mio padre. Mi piace perché ha la testa del vincitore, superiore a qualsiasi cosa, ma non è un duro come sembra. Quando giocava nel Milan, lo incontravo spesso a scuola a prendere i bambini. In Svezia uomini e donne hanno la stessa responsabilità nelle famiglie, per cui lui era uno dei pochi papà all’uscita della scuola ed era molto dolce con i figli
ITALIA - "Toglierei Buffon. Nel senso che li farei giocare senza portiere... Differenza ra uomini svedesi e italiani? I primi taciturni, rigorosi e controllati, ma un po’ più noiosi; gli italiani vivono e lasciano vivere, entrano nelle emozioni, sono più estroversi. Il nostro è un Paese con grandi spazi, in Italia invece ognuno deve difendere il suo: il tifo unisce tutti".
PROMESSA - "Che cosa sarei disposta a fare per la Svezia al Mondiale? Indosserei l’elmetto con corna a Che tempo che fa. Promesso".