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La Figc chiede aiuto al Governo: 'Il calcio rischia il collasso'. Stipendi flessibili per i tesserati: l'idea dei club
LA RICHIESTA - Prosegue così la lettera: "Si pensi, a tal proposito che, da dati ufficiali del Mef, la contribuzione IRPEF delle società sportive professionistiche nel 2018 è stato pari a 710,7 milioni di cui: 623,1 per la Serie A, 64,6 per la Serie B, 23 per la Serie C. Sono queste le ragioni che ci costringono a chiedere di prevedere che nel provvedimento di legge urgente in via di predisposizione per il ristorno dei settori colpiti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2020, vi siano adeguate forme di ristoro anche per le società di calcio professionistiche a serio rischio di sopravvivenza, anche per il venir meno dei ‘ricavi di botteghino’, e che restano ancora una volta interessate dalle limitazioni previste nel Decreto de quo”.
STIPENDI FLESSIBILI - Non solo le istituzioni, ma anche i club, in concreto, stanno pensando di muoversi. E, come scrive il Corriere dello Sport, Gravina, a breve, varerà una normativa che, in presenza di un accordo tra il club e i propri tesserati, possa garantire flessibilità nel pagamento degli stipendi. Non tagli, ma scadenze flessibili. E l’accordo tra le parti è essenziale per evitare punti di penalizzazione per chi non rispetta i termini fissati per corrispondere gli emolumenti. Il calcio si muove per evitare il default.