AFP/Getty Images
Il 'Principe' Giannini: 'Olimpiadi 2016, ci sarò col mio Libano'
In un'intervista pubblicata su FIFA Weekly, il settimanale di approfondimento della Federazione Internazionale, Giannini si è aperto, raccontando la propria esperienza, le difficoltà e le gioie dei primi 15 mesi di lavoro in Libano.
INIZIO INCORAGGIANTE - "In questi primi mesi abbiamo fatto un buon lavoro sul campo: basti pensare che quando sono arrivato il Libano occupava il 132° posto nel ranking FIFA, mentre ora siamo al 121° ed abbiamo avviato un trend certamente positivo. Recentemente siamo stati esclusi dalla Coppa d'Asia a causa di un gol preso nei minuti finali della partita decisiva contro la Tailandia e che ha permesso alla Nazionale Cinese di qualificarsi al nostro posto per la migliore differenza reti. Ma non posso recriminare nulla ai miei giocatori, perchè hanno comunque fatto grandi cose e meritano il mio rispetto. Nel 2014 infatti non abbiamo ancora perso e il recente pareggio per 2-2 contro la Nazionale Olimpica del Brasile ha regalato grande gioia a tutto il popolo libanese".
LA NAZIONALE - "I giovatori libanesi sono solitamente rapidi e dotati tecnicamente, ma la nostra più grande debolezza è la mancanza di esperienza tattica. Sono qui per aiutare i giocatori ad acquisire maggiore consapevolezza tattica. E' un percorso lungo, perchè significa concentrarsi su ogni giocatore, investendoci molto tempo durante gli allenamenti, ma il lavoro sta pagando e il risultato sorprendendo ottenuto contro il Brasile lo dimostra".
LA SITUAZIONE POLITICA - Oltre a problematiche legate alla qualità dei giocatori o degli impianti, ciò che rende difficile lavorare in un paese come il Libano è certamente la situazione politica e culturale ed infatti Giannini spiega che "è difficile per chi viene da fuori comprendere la situazione che c'è qui. Ad esempio, poco tempo fa una bomba è esplosa nei pressi del mio hotel e non è stato facile poi chiedere ai miei giocatori di allenarsi in quelle condizioni, come se nulla fosse accaduto. Di fronte a certe situazioni il calcio perde di importanza e viene messo da parte ma qui, anche se a volte siamo costretti a giocare a porte chiuse o in altri paesi per motivi di sicurezza, la gente vive una grande passione per il calcio ed è molto legata alla Nazionale."
OBIETTIVO RIO 2016 - "Sono venuto qui con l'intenzione di formare una nuova generazione di talenti e porre delle buone basi per il futuro. Infatti, faccio il selezionatore anche per l'Under 23, oltre che per la Nazionale maggiore, e spesso seguo partite di calcio femminile. Ci vorrà tempo e pazienza, soprattutto per l'assenza di adeguate strutture per la formazione dei giovani calciatori, ma guadagnarsi la qualificazione per le Olimpiadi del 2016 è sicuramente un obiettivo realisticamente raggiungibile."
In chiusura, un nome buono per il mercato: "Potenzialmenrte abbiamo uno o due buoni giocatori, come Hassan Maatouk (centrocampista 27enne che gioca per l'Al-Shaab negli Emirati Arabti Uniti), che potrebbe sfondare all'estero".