Festival di Sanremo a porte chiuse, ma con Ibra e Fedez: alla faccia del Codacons
Prima Fedez, il bersaglio preferito, che dopo l’accusa (archiviata dal pm) di “commissioni ingannevoli” in occasione della raccolta fondi in favore della sanità italiana lo scorso marzo in piena prima ondata Covid-19, questa volta è stato attaccato per la questione della pubblicazione nelle storie su Instagram di una parte del brano che porterà a Sanremo con Francesca Michielin. Il Codacons ne ha chiesto, invano, l’eliminazione dal Festival, così come vorrebbe l’esclusione di Zlatan Ibrahimovic dal roster degli ospiti, per le accuse di razzismo dopo la lite con Lukaku nel derby di Coppa Italia.
Infine, non soddisfatto delle futili battaglie mediatiche dell’ultimo periodo, il coordinamento delle associazioni ne ha aggiunta un’altra, con la minaccia di denuncia nei confronti di Amadeus e del Cda Rai per concorso in epidemia, in caso di adozione delle “misure per lo svolgimento del Festival a danno della salute pubblica”. Ora, anche se Sanremo rappresenta forse l’ultimo degli spettacoli che gli amanti della musica e della cultura in Italia vorrebbero tornare a vedere in questo periodo di rinunce, è difficile trovare una giustificazione a questo accanimento da parte del Codacons. E allora sarebbe forse il caso di tornare a concentrarsi su battaglie ben più importanti, che tutelino davvero, come si legge nello Statuto, “i consumatori finali dai pregiudizi derivati da decisioni, accordi o pratiche concordate o da qualsivoglia tipo di attività illecita posti in essere da soggetti pubblici o privati”. Lasciando a teatrini e processi mediatici Ibra, Fedez, Amadeus e Sanremo.
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Gentile Direttore,
in merito al vs articolo pubblicato il 6.2.2021 al link https://www.calciomercato.com/news/festival-di-sanremo-a-porte-chiuse-ma-con-ibra-e-fedez-alla-facc-99265 si richiede ai sensi della legge sula stampa la pubblicazione, con la stessa evidenza dell’articolo contestato, della seguente rettifica del Codacons, entro 24 ore da oggi. In caso di mancato accoglimento della presente, saremo costretti a tutelare la nostra immagine evidentemente lesa da affermazioni altamente offensive e diffamatorie da parte della sua testata.
Calciomercato accusa il Codacons di essere alla continua ricerca di facile visibilità, e di intervenire a sproposito su tutto, addirittura sul Festival di Sanremo, come se la manifestazione canora – pagata dai cittadini attraverso il canone – fosse un evento che non interessa gli utenti. Ebbene, se esistesse nel nostro ordinamento il reato di “visibilità eccessiva”, e se il Codacons fosse incriminato per tale reato, senza dubbio Calciomercato.com sarebbe colpevole di complicità e favoreggiamento. Con frequenza quasi quotidiana la testata pubblica infatti notizie relative al Codacons, e non certo limitate al mondo del calcio, riportando gli interventi della nostra associazione sulle più disparate tematiche (basta fare una rapida ricerca su Google per verificare i numerosi articoli di Calciomercato.com che citano il Codacons).
Quindi da un lato Calciomercato ci accusa di cercare facile visibilità, dall’altro ogni giorno ci regala visibilità pubblicando i nostri comunicati: un atteggiamento che si potrebbe definire dubbio. Ma entrando nel dettaglio dell’articolo contestato, non perderemo tempo a spiegare perché tutte le più alte corti di giustizia italiane hanno dato piena legittimità al Codacons a intervenire su questioni, come il Festival di Sanremo, che interessano in modo diretto i cittadini e le loro tasche, essendo la Rai una azienda pubblica finanziata dai consumatori, ma ci limiteremo ad un consiglio amichevole, nell’interesse della stessa testata: torni ad occuparsi di gol e calciatori, perché quando tratta di questioni legali come il caso delle commissioni ingannevoli della raccolta fondi di Fedez, incappa in grossolani errori, che dimostrano la totale incompetenza dell’autore dell’articolo in oggetto. Nessun Pm, diversamente da quanto da voi scritto, ha archiviato la denuncia del Codacons: al contrario la piattaforma usata da Fedez per la sua raccolta ha ricevuto una maxi-sanzione da 1,5 milioni di euro da parte dell’Antitrust, proprio per l’ingannevolezza delle commissioni applicate ai donatori.
Con i migliori saluti
Presidente Codacons
Avv. Giuseppe Ursini
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Caro avvocato e presidente, pubblichiamo integralmente la sua richiesta di rettifica, come prevede la legge. Nello stesso tempo, dobbiamo ai nostri utenti un chiarimento.
Mi auguro che, nell’esercizio delle sue funzioni di avvocato e presidente, sia meno approssimativo di quanto appare in questa sua lettera. Secondo lei citiamo il Codacons “con frequenza quasi quotidiana” o addirittura “ogni giorno”. Se per lei 4 citazioni in oltre 100 giorni rappresentano una “frequenza quasi quotidiana”, ha un concetto abbastanza ampio del “quasi”, parola di cui la invito a verificare il significato; nemmeno faccio riferimento a ciò che vuol dire, invece, “ogni giorno”. La lingua italiana dovrebbe essere nota anche agli avvocati, oltre che ai giornalisti, e per questo - mentre noi ci occupiamo di gol e calciatori - mi permetto di consigliarle un rapido ripasso.
In realtà sono sinceramente preoccupato se ambiente, utenti e consumatori (che a quanto dite sono l’argomento del vostro interesse) vengono tutelati da chi è tanto superficiale.
Quanto alla nostra presunta incompetenza in materia, la invito a prendere visione di quanto scritto anche in questi articoli, a conferma che il pm milanese Francesca Gentilini ha effettivamente archiviato la denuncia del Codacons contro Fedez per “manifesta infondatezza della notizia di reato”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/09/fedez-vince-contro-il-codacons-querela-inammissibile-confusa-e-non-aderente-ai-fatti-pm-chiede-larchiviazione/6030630 https://www.repubblica.it/spettacoli/people/2020/12/09/news/fedez_batte_il_codacons_e_festeggia_su_twitter-277614490/
Poi l’Antitrust ha portato avanti il procedimento per conto proprio per “informazioni ingannevoli”, arrivando alla sanzione, ma il Codacons ha chiesto di partecipare all’istruttoria solo successivamente, una volta che questa era stata avviata, come si legge qui.
https://www.repubblica.it/economia/diritti-e-consumi/diritti-consumatori/2020/12/20/news/commissioni_ingannevoli_antitrust_sanzione_gofundme_per_1_5_milioni-278889039/
Di una cosa sono comunque certo: la sua associazione non è intervenuta in un procedimento contro Fedez già aperto dall’Antitrust per cercare visibilità.
Un saluto cordiale
Stefano Agresti