C'è polemica a Roma per la notte di festeggiamenti svoltasi lunedì nel quartiere di Testaccio, da parte dei tifosi giallorossi, in occasione dell’86° anniversario della fondazione della squadra. Imbrattati i muri di molte abitazioni, e sono spuntate anche scritte di scherno verso Vincenzo Paparelli, il tifoso della Lazio ucciso da un razzo poco prima di un derby, nel 1979 dopo essere stato colpito da un razzo prima di un derby. 'E' uno schifo, non ho più parole per commentare questo scempio - ha dichiarato a RomaToday.it il figlio di Paparelli, Gabriele -. Ogni volta che insultano papà è come un coltello che gira in una ferita aperta. Lazio e Roma non hanno fatto nulla in passato per sensibilizzare i tifosi sulla vicenda, e non fanno nulla oggi. Mi sarei aspettato almeno un comunicato da parte delle società, e invece niente. Lo stesso dicasi per il Comune di Roma. Per cose del genere bisognerebbe avere il coraggio di prendere una posizione. Se il clima è questo, non voglio immaginare cosa ci aspetta in vista dei prossimi derby. Un incubo. Bisogna dare un taglio a questi atteggiamenti incivili. La goliardia è una cosa, insultare i morti invece è un comportamento barbaro. Da parte dei laziali c'è sempre stato profondo rispetto per gente come Bartolomei e De Falchi. Purtroppo non posso dire lo stesso di alcuni tifosi romanisti'.