Festa della Dea, Percassi in mongolfiera con Parra: 15 mila in delirio
Un'accoglienza così, Facundo Parra, 27 anni, argentino, nuovo bomber dell'Atalanta, non se la sarebbe mai aspettata. Di sicuro non se la dimenticherà per tutta la vita.
Ieri sera, a Bergamo, al culmine della Festa della Dea che, nelllarco di cinque giorni ha radunato quasi 100 mila tifosi sull'area dell'Orio Center, segnando il trionfo della Curva Nord, l'ex attaccante dell'Independiente è piovuto letteralmente dal cielo sui 15 mila scatenati atalantini in delirio.
Parra è atterrato in mongolfiera insieme con Antonio Percassi, il vulcanico presidente e autentico simbolo della nuova stagione nerazzurra che, anche stavolta, ha colpito nel segno.
Due anni fa, Percassi arrivò su una diligenza in corsa, per significare che quella sarebbe dovuta essere la stagione del ritorno immediato in serie A: ha funzionato.
Nel 2011, galeotto Denis, sooprannonminato El Tanque, Percassi è piombato alla Festa della Dea su un carrarmato. Stavolta, la sorpresa l'hanno confezionata gli ultrà con la mongolfiera: un'idea che più spettacolare non poteva essere e ha riscosso un successo entusiastico.
Nonostante le 22 ore di volo alle spalle, Parra aveva una buona cera: l'entusiasmo della gente di Bergamo l'ha galvanizzato e i suoi primi buoni propositi da atalantino, tradotti da Leo Rodriguez, agente di Facundo ed ex nerazzurro, sonon stati sufficienti per mandare alle stelle la passione di una platea straboccante.
La Festa della Dea è stata l'occasione per cementare ancora più solidamente l'unione fra l'Ataloanta e i suoi tifosi, alla base della straordinaria stagione 2011-2012, conclusa con 52 punti conquistati sul campo nonostante i 6 di penalizzazione, record assoluto nei 105 anni di storia bergamasca.
Alla gente che chiedeva l'Europa, hanno risposto con realismo sia Percassi sia Pierpaolo Marino, l'altra grande superstar della serata cui è stata tributata un'autentica ovazione al suo arrivo in cima a una gru, simbolo della costruzione di una squadra all'altezza delle aspettative di un popolo intero.
"Quest'anno sarà ancora più difficlie dell'ultimo - ha avvertito il presidente - La con correnza sarà ancorsa più agguerrita: il nostro primo obiettivo è la salvezza. Se ci resterete vicini, ce la faremo".
Un boato è stata la risposta dei quindicimila prima che tutti, con emozione profonda, ricordassero Franco Previtali, straordinaria figura di dirigente atalantino che, per quasi 50 anni ha legato il suo nome alla squadra amata più di ogni altra cosa e per la quale ha lavorato senza percepire un centesimo di stipendio.
Alla presenza del figlio Paolo, di Nedo Sonetti che Previtali portò a Bergamo da San Benedetto del Tronto aprendo un ciclo indimenticabile, con il suggello della telefonata di Glenn Peter Strombrg, la Festa della Dea ha onorato nel migliore dei modi la figura del Signor Franco, così tutit lo chiamavano.
Percassi era attorniato dai figli Luca, Matteo e Stefano, tutti dirigenti nerazzurri come Zamagna, Corti e Spagnolo, applauditissimo predecessore di Marino che, nei suoi confronti, ha usato signorili parole di stima e d apprezzamento. Il presidente ha ricordato quando, diciassettenne stopper della Primavera, a causa dell'infortunio di Vavassori venne chiamato a debuttare un serie A. "La sera prima della partita fu Previtali a dirmelo. Non avere paura, fu la sua esortazione. Non l'ho mai dimenticata".