Ferrigno, il pugno che mandò in coma e mise fine alla carriera di Bertolotti: "Ho condizionato la sua esistenza"
- 10
LE PAROLE - "Voglio esprimere il mio più sincero rammarico. Ho sbagliato, ho condizionato l'esistenza di Bertolotti e dei suoi figli. Ero giovane, immaturo e impulsivo. Non c'è giustificazione in quello che ho fatto. Quel gesto lo porto dentro di me ogni giorno. All'epoca cercai di contattare lui e la sua famiglia, ma mi resi conto che nulla in quel momento avrebbe potuto lenire le loro sofferenze. Purtroppo, non posso tornare indietro e cancellare quel pugno. Se partiamo da qui, dal colpo, non so cosa potrebbe spingere Francesco a perdonarmi. L'unica cosa che posso dirgli è questa, scritta se possibile a lettere cubitali: "Scusami". Deve però decidere lui se concedermi o meno la possibilità di un incontro. Io non posso chiedergli niente. Se lo vorrà, ci sarò. Era stato il mio capitano al Brescello".
LA FINE DI TUTTO - "Ritornai a giocare nel 2004, con il Como, perché me lo chiese il presidente Preziosi. Però mi si era spento tutto dentro. Non riuscivo più a stare in campo e smisi. Sono diplomato in ragioneria e amministrazione aziendale. Ho letto molto, da autodidatta. La mia grande palestra è stata l'Udinese, devo molto alla famiglia Pozzo".
Commenti
(10)Scrivi il tuo commento
Io vado controcorrente. Sono stati entrambi molto sfortunati, quanti nello sport hanno tirato un...