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    Ferrero: 'Milan, giù le mani da Okaka. Lotta in Lega? Meglio Lotito di Agnelli'

    Ferrero: 'Milan, giù le mani da Okaka. Lotta in Lega? Meglio Lotito di Agnelli'

    Il Corriere dello Sport ha intervistato il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, affrontando svariati argomenti. Dalla riforma delle rose in Serie A varata dalla Figc, ai suoi rapporti con gli altri presidenti, finendo col mercato dei blucerchiati, ecco le sue dichiarazioni più importanti: “E’ una norma che era stata discussa all’interno della Lega di Serie A, con tutti i presidenti. Lotito sta portando avanti il programma che era stato discusso. E’ una norma importante, magari un po’ farraginosa, visto che abbiamo già tanta burocrazia…. C’è una spaccatura in A? “Non c’è stata una spaccatura, ma una divergenza di idee, tra i 16-17 club e gli altri. Chiamiamola cordata, quella di Lotito: è una realtà che la gente deve accettare, non lo segue la Juve, non lo segue la Roma, poi forse la Fiorentina, che tende a essere indipendente, in Lega viene il ds Pradé a rappresentarla. Claudio lo conosco, a volte lui rappresenta quello che non è: lavora davvero 25 ore al giorno per darsi da fare, solo che lo rappresenta nel modo sbagliato. Certo, se 16-17 società vanno appresso a Lotito, non è che sono tutti cretini". E Agnelli? “Beh Agnelli… La Juve è la Juve, ha una supremazia, loro si sentono… la Juve, non c’è altro modo per dirlo. Io sono figlio di un tranviere, lui è figlio di uno che ha costruito la Fiat. Lotito si è fatto da solo, e dà fastidio uno che va a mettere il bastone fra le ruote. Agnelli vuole prendersi tutto senza lasciare niente, e non va bene. Penso che ci dovrebbe essere più equilibrio, anche nei diritti tv". 

    OKAKA, NIENTE MILANCassano? “Penso sia il più grande calciatore italiano che ci sia in questo momento. Ovviamente, Totti è fuori concorso. Cassano ha avuto la possibilità di stare alla Sampdoria, ora devo guardare avanti ai tanti Cassano che crescono“. Okaka? “E’ mio e guai a chi me lo tocca. Non lo vendo a gennaio e stiamo incontrando il suo procuratore per trattare il contratto: io ci credo. Se ce lo chiede il Real, io lo mando a Madrid, per carità… Se la società non viene penalizzata, io accontento i miei ragazzi. Balanta? Ci sono tutti su questo giocatore. Io stavo partendo per l’Argentina, ma ogni giorno usciva fuori un procuratore diverso, o uno che aveva una quota del cartellino. Ho parlato con il presidente del River, poi ho lasciato perdere. Sarà un problema per chiunque, anche per la Roma".

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