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    Ferrero choc: 'Non si muore di coronavirus, basta enfatizzare il problema'

    Ferrero choc: 'Non si muore di coronavirus, basta enfatizzare il problema'

    "Non si muore di coronavirus". E' la controversa dichiarazione di Massimo Ferrero, il presidente della Sampdoria è intervenuto a Radio Capital e affrontato anche il tema Covid-19 e ripercussioni sul calcio e altri aspetti di vita e lavoro: "Rimango basito: la cultura, lo sport, lo spettacolo, la vita... Una roba dimenticata. Io faccio appelli ai nostri meravigliosi governanti: non dimentichiamo la cultura, è inutile mandare i nostri figli a scuola per raccontare loro le storie di Italia, se poi quelle stesse storie le abbandoniamo".

    POSITIVITA' NEL CALCIO - "Non c'è giorno senza un nuovo caso in Serie A? Non inventiamoci cose che non esistono. Qui c'è una malattia e noi gridiamo al mondo che siamo l'eccellenza della scienza, ringraziamo i medici e chi lavora negli ospedali per combattere questo virus. Però prima era un mostro che non si identificava, mentre ora l'abbiamo identificato: quindi cerchiamo di non enfatizzarlo, perché se facciamo così... La malattia esiste, va identificata, ma abbiamo fatto cento milioni di passi avanti e non si muore, grazie a Dio".

    NEGAZIONISTA - "Io negazionista? No, questo virus lo rispetto, ma abbiamo i mezzi per affrontarlo. Tante eccellenze vanno in televisione ma ognuno dice il contrario dell'altro. E ieri su Rai 2 abbiamo rivisto le bare, ma dai...".

    STADI APERTI - "Quante persone farei entrare allo stadio? Non dico il 100% e nemmeno il 50%, ma almeno il 25%... Marassi è uno stadio meraviglioso e ci vanno 45mila persone, ma se voi ne mettete 15mila chi se ne accorge? Quindi direi almeno un 30%. Noi a volte facciamo molta propaganda, chiediamo responsabilità a questi ragazzi che sono ragazzi, ma perché se facciamo le leggi non ci sono controlli?".

    RONALDO POSITIVO - "Gli faccio tanti auguri, è un uomo meraviglioso e tra una settimana starà bene. Cerchiamo di non enfatizzare tutta questa cosa: nel calcio stiamo andando a sbattere, ma non solo nel calcio, nella vita".

    TANTI CASI AL GENOA - "Ma stanno quasi guarendo tutti. Oggi, grazie a Dio, abbiamo capito che basta un tampone per uscire. Io ieri per fare una riunione in Lega ho dovuto fare il tampone e l'avevo già fatto il giorno prima, ma è una cosa fastidiosissima. Si mettessero d'accordo tutti questi scienziati! Noi curiamo il corpo e uccidiamo le menti, la gente non ce la fa più. Tra un po' chiuderemo gli ospedali per il corpo e riempiremo quelli per la testa. Io sono stato costretto a chiudere i cinema e lo Stato non dà niente, ora tutti questi problemi con il calcio. Così fermano la vita".

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