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    Juve-Roma, parla l'arbitro Rocchi: 'Mia gestione anomala, ha creato tensione'

    Juve-Roma, parla l'arbitro Rocchi: 'Mia gestione anomala, ha creato tensione'

    Fermi tutti, parla Gianluca Rocchi. Per la prima volta dopo Juventus-Roma 3-2, l'arbitro della partita più polemica della stagione (finora) dice la sua, almeno su uno degli episodi che tanto fecero discutere (e arrabbiare i giallorossi): il rigore fischiato alla Juve per un mani di Maicon in barriera. 

    L'AMMISSIONE: 'SU MAICON GESTIONE ANOMALA' - Ai microfoni di Donatella Scarnati, per il Processo del Lunedì in onda questa sera su Rai Sport, Rocchi spiega: "La mia gestione dell'episodio del rigore di Maicon è stata anomala: diciamo che una gestione non equilibrata della situazione ha creato tensioni tra i calciatori e nei confronti dell'arbitro - si legge nell'anticipazione dell'Ansa -. Dopo aver rivisto la partita, per valutare e rivedere come faccio sempre il mio operato, l'analisi più dura è stata proprio sul quell'episodio. Diciamo che una gestione non equilibrata della situazione, probabilmente ha creato delle tensioni tra i calciatori e nei confronti dell'arbitro, quindi potrebbe essere questa la chiave di lettura per capire poi cos'è successo durante la partita".  
    Il direttore di gara fiorentino ha aggiunto: "Credo di avere mille difetti ma soprattutto un pregio, di assumermi sempre le responsabilità delle cose che faccio. Mi assumo la responsabilità di aver fatto delle scelte, che sono state difficili. Noi siamo lì per decidere e ho cercato di farlo nel miglior modo possibile, senza ripensamenti o senza dubbi. È chiaro che poi quando prendi delle decisioni puoi creare tra i calciatori e nell'ambiente un clima di tensione o comunque di non accettazione. Da questo punto di vista una responsabilità credo di averla".
    TROPPE ACCUSE - "Nel dire che era designabile Rizzoli non c'è niente di strano, un collega che stimo tantissimo, il più bravo del mondo. Dispiace perché sembrava che non fossi in grado di farla questa partita, quando invece io la mia esperienza ce l'ho. Non era la prima volta che arbitravo Juventus-Roma e fortunatamente le altre volte era andata decisamente meglio, per cui un po' mi ha ferito. Dispiace che la mia prestazione non sia stata ottimale, potevo fare meglio e dispiace per chi ti ha affidato questo incarico. Sinceramente mi è dispiaciuto molto sentire dei giudizi non proprio lusinghieri sulla designazione. Quando arbitro quello che vedo faccio. Il 95% delle mie decisioni sono legate alla mia esperienza. Nella maggior parte delle volte sono state decisioni corrette e se sono arrivato dove sono arrivato è proprio per questa caratteristica".

    LE PAROLE DI PALLOTTA - "Non mi permetto di giudicare nessuno, ma vorrei invece sottolineare le dichiarazioni del Presidente della Roma perché ha chiesto di abbassare i toni e credo che sia l'atteggiamento giusto. Il violino di Garcia? Un gesto che non possiamo tollerare, non regolamentare. Mi è dispiaciuto in quel momento espellerlo perché non fa mai piacere allontanare un allenatore in particolar modo in una gara del genere, ma ho ritenuto corretto farlo. Io sono lì per applicare il regolamento e non posso permettere un determinato atteggiamento".

    NESSUNA SUDDITANZA -  "Quando arbitro la Juventus, arbitro una squadra come tutte le altre. Lo testimonia la mia storia. Il mio obiettivo è di essere il più equilibrato possibile nelle decisioni e non guardo assolutamente il colore della maglia. Questa partita non condizionerà la mia carriera. Mi auguro di no e credo di no. Nella carriera di un arbitro ci sono momenti dove le cose non vanno come dovrebbero andare. Credo che la qualità di un arbitro o di un calciatore non dipenda da una partita, credo sia giusto avere un momento di riflessione, di pausa, andare su partite di una fascia magari inferiore e poi tornare a livello alto. Ho fatto quello che ho sempre fatto, dando il massimo. Non posso avere rimpianti. Quando fai l'arbitro conta anche la fortuna".

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