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    Super Courtois poteva essere del Chievo

    Super Courtois poteva essere del Chievo

    • Andrea Distaso
    Tre interventi clamorosi, i primi due dei quali decisivi quando partita e qualificazione erano ancora in ballo. La prestazione di ieri di Thibaut Courtois ha confermato una volta di più il valore di quello che oggi può essere considerato tra i tre migliori portieri del mondo, al centro fino a poche ore prima di una diatriba tra Atletico Madrid e Chelsea legata alla possibilità del club spagnolo di mandarlo in campo nonostante la presenza nel contratto di prestito di una clausola in favore della società di Abramovich.

    DOTI DA FUORICLASSE - Tra le chiavi di lettura della serata di Stamford Bridge c'è anche la clamorosa differenza di rendimento tra i due portieri in campo, il 41enne Schwarzer da una parte, il belga classe 1992 dell'Atletico dall'altra. L'australiano ha mostrato tutti i limiti dettati dall'età e dalla ruggine accumulata in panchina come riserva di Cech, restando spesso inchiodato sulla linea di porta e assistendo alla disfatta dei suoi senza dare mai la sensazione di grande tranquillità al reparto difensivo. Di Courtois abbiamo già detto: stupisce in un ragazzone 1,99 metri la straordinaria reattività sulle conclusioni basse e ravvicinate (emblematiche in tal senso le parate nel secondo tempo su Terry e Hazard), oltre a una capacità fuori dal comune di coprire la porta e leggere in anticipo lo sviluppo delle azioni. Lo rivedremo al Mondiale in Brasile con la sua nazionale, dove spera di proseguire la grande tradizioni di due icone del calcio belga come Michel Preud'homme e di Jean-Marie Pfaff.

    POTEVA ESSERE SERIE A - A giugno, scade il prestito dal Chelsea e le due società dovranno sedersi attorno al tavolo per discutere il da farsi, visto che la formazione spagnola conta di averlo tra i pali almeno per un'altra stagione, mentre i Blues, dopo la gara di ieri e alla luce del recente infortunio alla spalla destra di Cech, potrebbero iniziare a pensare seriamente a chiudere anticipatamente il contratto del portiere ceco, in scadenza nel 2016. Il numero 1 più celebrato a livello europeo due anni fa è stato vicinissimo a sbarcare nel nostro campionato, precisamente nel Chievo Verona, che aveva pensato a lui quando ancora vestiva la maglia del Genk. Lo scovò il ds Giovanni Sartori, che lo aveva individuato come l'ideale sostituto di Sorrentino, poi rimasto nonostante il forte corteggiamento di diverse squadre di Serie A. Un'esitazione che fu fatale e che portò allo "scippo" dei Blues, che versarono quasi 9 milioni di euro nelle casse della formazione belga.

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