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Federcalcio serba: 'Senza le condizioni di sicurezza, non giochiamo in Albania'
Si fa sempre più tesa l'atmosfera che circonda la partita di qualificazione ai prossimi Europei tra Albania e Serbia. Nella giornata di ieri, il pullman della nazionale serba è stato fatto oggetto di una sassaiola, fatto che ha costretto i giocatori e lo staff tecnico a rimanere blindati nelle ore successive nell'albergo in cui hanno preso alloggio. Da Belgrado è stato inoltrato un atto di protesta ufficiale, con tanto di invito all'ambasciatore albanese in Serbia a presentarsi nella sede del Ministero degli Esteri, ma le autorità di Tirana al momento non hanno fornito alcun tipo di risposta. La Federcalcio serba ha emesso una nota nella quale afferma che, senza le condizioni di sicurezza minime garantite, la squadra allenata dal ct Curcic potrebbe anche decidere di non scendere in campo stasera. Un clima di fortissima tensione alimentato ovviamente anche dall'episodio capitato in occasione della partita d'andata, quando un drone col vessillo della Grande Albania sorvolò per qualche minuto lo stadio di Belgrado, prima che il serbo Stevan Mitrovic lo riportasse a terra scatenando la bagarre in campo tra giocatori e ultras serbi. Nel frattempo, il Primo Ministro serbo Aleksandar Vucic ha spiegato i motivi per i quali stasera non seguirà la partita allo stadio di Tirana: "Non andrò allo stadio per far sì che i protagonisti siano solo i calciatori e lo sport. Chiedo alle autorità albanesi di garantire la massima sicurezza a tutti i citadini serbi prima, durante e dopo la partita, altrimenti non giocheremo la partita".