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    Fassone: 'Yonghong Li voleva Cristiano Ronaldo. Il Tas ha approvato la mia gestione e sulla causa col Milan...'

    Fassone: 'Yonghong Li voleva Cristiano Ronaldo. Il Tas ha approvato la mia gestione e sulla causa col Milan...'

    Nel giorno tanto atteso dal Milan della discussione con la Uefa delle sanzioni per le violazioni in tema di Fair Play Finanziario per il periodo 2014/2017, l'ex amministratore delegato e direttore generale Marco Fassone ha rilasciato un'intervista a Il Sole 24 Ore. L'ex dirigente rossonero è stato licenziato per giusta causa dal club via Aldo Rossi, vedendosi contestati alcuni aspetti della gestione societaria. Da qui la decisione di ricorrere in giudizio contro il Milan: "Al Milan avevo la carica di ad e direttore generale. Le cifre non le voglio commentare, ma se avessi accettato quanto proposto dal Milan, sapendo che gli accordi erano altri, avrei dato l’impressione di essermene andato con qualcosa da nascondere. Deciderà il giudice a questo punto".

    Fassone ha difeso il suo operato, riferendosi in particolare alle perdite accumulate con lui in carica: "Sotto la mia gestione, rispetto al 2016-17, abbiamo fatto 20 milioni di ricavi in più e 50 milioni di margine in più. Il rosso di 126 milioni comprende 45 milioni di componenti straordinarie, spesate integralmente da Elliott, dovute per 22 milioni a svalutazioni di giocatori come Kalinic e Bacca. Per 17.5 milioni ad accantonamenti per me e altri 5 manager che sono usciti dal club. E per la parte restante per pagare i giocatori della seconda squadra, che è stata abbandonata, e per accantonare le risorse per un’eventuale multa dell’Uefa. Senza questi 45 milioni di svalutazioni e accantonamenti, io avrei chiuso il bilancio con una perdita di 81-82 milioni, che sarebbe stata migliore rispetto al business plan iniziale di 10 milioni".

    Sul business plan presentato alla Uefa e poi clamorosamente bocciato: "Sicuramente erano troppo ottimistici i valori riportati nel piano relativi alle entrate del mercato cinese. Il presidente Yonghong Li era convinto di riuscire a centrare quei target. Poi, come si è visto, la Cina ha dato zero, ma siamo comunque riusciti a compensare con i ricavi da stadio e soprattutto plusvalenze. Il Tas ha poi smentito le tesi della Uefa. Ha definito le previsioni del business plan accurate e raggiungibili e indicato che la gestione è stata corretta".

    Su Yonghong Li: "Ogni tanto mi capita di sentire il suo braccio destro David Li. Ignoro da dove siano arrivati i soldi dell’operazione. Se fossero suoi o in prestito. Mr Li aveva messo 88 milioni di aumento di capitale; ne mancavano 32 per arrivare a 120, quindi li ha anticipati Elliott come da accordi. A quel punto Mr Li ha preferito andare in default. Ha sorpreso anche me questa decisione".

    Infine, un retroscena di mercato su Cristiano Ronaldo: "Mister Li voleva Ronaldo perché riteneva che avesse una grande forza sul mercato cinese. Il giocatore voleva andarsene da Madrid; ci siamo visti nel luglio 2017 con il suo procuratore Mendes, per verificare i costi e la disponibilità del giocatore. Poi convinsi Mr Li a lasciare perdere il sogno, in quanto Ronaldo costava troppo".

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