Fassone: 'Senza Champions si vende'
Intervenuto ai microfoni di Radio Rai, all'interno della trasmissione Radio anch'io lo sport, il direttore generale dell'Inter, Marco Fassone ha spiegato l'attuale situazione economica del club e la programmazione che aspetta i nerazzurri nei prossimi mesi: "Possiamo iniziare a parlare di mini ciclo, con la Lazio e la Juve abbiamo iniziato a segnare uno stile nuovo di gioco e dal punto di vista del pubblico e dei tifosi si respirava un'aria nuova. Mancini quando lo abbiamo incontrato la prima volta a novembre per sposare questo progetto, fin dall'inizio ha dimostrato che ama pianificare e comprendere la situazione anche economica della società. Stiamo facendo le cose insieme e nel limite del possibile, nella consapevolezza di quello che si può fare".
SHAQIRI E PODOLSKI - Fassone torna a parlare degli ultimi due innesti in casa Inter, Xherdan Shaqiri e Lukas Podolski: "Era necessario integrare la rosa in reparti non presi in considerazione con il precedente allenatore. Devo ringraziare sia l'Arsenal che il Bayern Monaco che hanno accettato di darci due giocatori importanti con la formula del prestito. Ora restano altri 20 giorni per riequilibrare il sacrificio fatto, anche se sono due prestiti che hanno un'incidenza per quest'anno solo dei sei mesi di stipendio".
OBIETTIVO CHAMPIONS LEAGUE - Il dg nerazzurro si sofferma anche sull'obiettivo della restante stagione nerazzurra: "Ci siamo dati degli obbiettivi prudenti e conservativi. Un conto era prima di Natale quando eravamo undicesimi, oggi siamo noni ma con una distanza di 6 punti dal terzo posto e non possiamo non guardare a quell'obbiettivo lì, ma non è un vincolo o un obbligo. Altra soluzione è quella di solidificare la società con entrate anche che non derivano dalla Champions e siamo concentrati su questo".
ORA SI VENDE - Fassone però è concentrato anche sul mercato in uscita: "Ora abbiamo bisogno di riequilibrare il sacrificio fatto e di alleggerire la rosa, siamo sotto la lente di ingrandimento dell'Uefa e vogliamo dare un segnale di essere rispettosi delle regole. Cessioni importanti al momento non sono in previsione, a giugno vedremo. Abbiamo già delle spese previste che scadono la prossima estate e quindi, o siamo riusciti a far crescere molto le entrate della società o si è raggiunta la Champions League, o sarebbe inevitabile fare ricorso a qualche cessione importante".
CASO OSVALDO - Impossibile non parlare del caso di Pablo Daniel Osvaldo, attualmente sospeso dalla società: "Osvaldo è qui all'interno della squadra, cerchiamo di vedere le dinamiche che si sviluppano nello spogliatoio e ci muoveremo nel bene di tutti, anche del giocatore".
FAIR PLAY FINANZIARIO - Ma la mannaia della Uefa è pronta a bloccare l'Inter: "Ci sono società, tra cui anche l'Inter, che a febbraio dovranno verificare con l'Uefa la situazione al termine del mercato di gennaio. L'Uefa sa che per rimetterci in carreggiata abbiamo bisogno di un po' di tempo, abbiamo concordato le linee guida e a quelle ci dobbiamo attenere. Il ruolo di Moratti non è quello di azionista di minoranza. E' sempre stato in contatto abbastanza constante con Thohir. Il suo ruolo pare più dietro le quinte ma è una persona di riferimento con la quale il presidente Thohir si confronta spesso".
DA MAZZARRI A MANCINI - Fassone difende però anche le scelte fatte con Walter Mazzarri: "Avremmo operato sul mercato anche con lui. Con Mazzarri abbiamo cercato di ritagliare la squadra nei limiti e nei parametri che avevamo secondo le sue esigenze tecniche. Il rinnovo di Mazzarri? La nostra filosofia è quella di non lasciare mai a scadenza giocatori e allenatori. Mazzarri lo aveva in scadenza nel 2015 e non c'era nessuna perplessità sul tecnico in quel momento, la situazione migliore era quella. Il mercato era stato fatto sulle linee guida concordata con Mazzarri e su quelle esigenze. Mancini ha qualche idea diversa e qualche giocatore non rientra nella sua top 11".