Fassone a Nyon sempre una Caporetto, ma il Milan deve solo ringraziare l'Uefa
"Il proprietario è cambiato?".
"No".
"Dove è l'attuale proprietario?".
"Non è venuto".
"Qualcosa da dichiarare in vostra difesa?" "Rispetto per il Milan".
"Grazie, le faremo sapere".
A grandi linee questo è ciò che è accaduto qualche giorno fa, nonché le altre volte che Fassone è andato all'Uefa. Il risultato è stato sempre una Caporetto. Spesso la situazione del Milan peggiorava dopo ogni udienza, e di conseguenza aumentavano le scuse e le invenzioni per giustificare una decisione ovvia e comprensibile. Nelle prossime ore arriverà semplicemente l'ufficialità di un qualcosa sotto il naso di tutti: "i cinesi non esistono e mai sono esistiti".
Partirà il solito carosello di piagnistei misti a insulti nei confronti dell'Uefa, perché siamo così, è sempre più comodo prendersela con la maestra cattiva e in malafede piuttosto dello scolaro che prova a fare il furbo. La verità è che tra qualche anno ringrazieremo la UEFA. Loro hanno dimostrato più di altri in Italia di pensare al bene del Milan velocizzando il processo di espulsione di Li. Il futuro sarà americano, solido e soprattutto VERO. Presto il Milan potrà ricominciare a guardare al futuro e soprattutto smetterà di vergognarsi di chi lo rappresenta.