Il grave infortunio occorso a Riccardo Montolivo ha posto un ulteriore problema in casa, quello dell'individuazione di un giocatore che, a livello di esperienza e di conoscenza dello spogliatoio, lo potesse sostituire. La scelta  di indossare la fascia di capitano è caduta su Ignazio Abate, che da inizio stagione porta i gradi di vice e che nell'immaginario collettivo del tifo milanista è probabilmente il calciatore più bersagliato dopo il centrocampista di Caravaggio.

QUANTI ERRORI - Il difficile inizio di stagione a livello di prestazione non ha certamente aiutato, con una serie di errori di posizionamento che sono costati con Napoli, Udinese e Sassuolo diversi gol e che hanno messo in pericolo la sua titolarità in questo primo scorcio di campionato, alla luce anche dell'esplosione del giovane Calabria. Ma i recenti acciacchi del ragazzo cresciuto nella Primavera rossonera hanno rilanciato Abate, chiamato dopo una sosta di lavoro agli ordini di Montella a riproporsi su livelli diversi, anche per legittimare la scelta di insignirlo del ruolo di faro della squadra.
FUTURO IN BILICO - Non esiste altro modo per lasciarsi alle spalle le critiche e provare a far tornare dalla propria parte anche i tifosi e meritarsi anche per il futuro la fiducia di una società destinata a cambiare volto in maniera radicale nelle prossime settimane. Sotto contratto fino a giugno 2019, Abate sarà oggetto, così come tutti gli altri componenti della rosa, di attente valutazioni da parte dei nuovi dirigenti e le continue voci di un interesse del club rossonero (in ottica della prossima stagione) per diversi esterni (da Vrsaljko ad Aleix Vidal, per citare gli esempi più recenti) gli offrono un motivo in più per riscattarsi e riprendersi il Milan.