Farina in Nazionale, Prandelli premia il coraggio dell'onestà
di Xavier Jacobelli
Direttore www.quotidiano.net
Simone Farina, 29 anni, difensore del Gubbio, ha rifiutato 200 mila euro per truccare la gara di Coppa Italia fra Gubbio e Cesena. Cesare Prandelli ha deciso di convocarlo in Nazionale il 27 febbraio, a Firenze, quando gli azzurri si raduneranno per preparare l'amichevole in programma il 29 febbraio a Genova, contro gli Stati Uniti.
Ancora una volta il ct si conferma un autentico galantuomo, oltre che un eccellente allenatore: "Mi è piaciuto quello che ha fatto Simone, ha dimostrato un grande coraggio e una forza interiore straordinaria. Adesso sta a noi non abbandonarlo perchè un gesto come il suo, in un ambiente lontano dai riflettori, non sempre si ripete". Parole giuste. Prandelli ha preso questa iniziativa ignorando che su Facebook stesse riscuotendo grande successo la campagna "Simone Farina in Nazionale per una partita".
Del resto, lo stesso Cesare è il signore che ha portato la nazionale ad allenarsi in Calabria su un campo confiscato alla 'ndrangheta, per sostenere la lotta antimafia di Don Ciotti. E' il signore che, quando guidava la Fiorentina, rese istituzionale il terzo tempo, con quel tappeto viola steso al Franchi, alla fine di ogni partita, per rendere omaggio agli avversari, che avessero vinto o perso. Poi, i burocrati della Lega hanno pensato bene di svilire il gesto dei viola e adesso non è né carne nè pesce, ammoniva il Manzoni a proposito di Don Abbondio, il coraggio se uno non ce l'ha non se lo può dare.
Ecco, qui sta il punto. Nel calcio italiano ci sono troppi cialtroni, troppi venduti alle scommesse truccate, troppi vasi di coccio annidati anche nei Palazzi del potere. Pubblicamente, si stracciano le vesti contro le degenerazioni del calcio moderno, ma poi fanno finta di niente, cioè non fanno niente.
Dicono: perchè premiare Farina che ha fatto soltanto il suo dovere? Tanti altri si comportano come s'è comportato lui. Può essere. Ma, intanto, altri non hanno denunciato il tentativo di illecito come l'ha denunciato lui e, in un mondo di ladri qual è quello in cui siamo costretti a vivere, se la normalità di essere onesti è diventata un'anormalità, è doveroso accendere la luce su chi va controcorrente. Non tarocca le partite, non tradisce i propri tifosi, rispetta l'etica (si può usare ancora questa parola? Si deve usare) che non è soltanto un valore dello sport, ma è un valore assoluto. Se essere onesti è diventato un atto di coraggio, è giusto premiare il coraggio anche in Nazionale.