Situazione molto critica per il Padova, anche dopo l’esclusione dal campionato di Lega Pro 2014/2015, ormai irreversibile. I guai, infatti, sembrano non limitarsi all’ambito sportivo, conclusosi nel peggiore dei modi. Dopo la non ammissione alla Prima Divisione, la perdita dei contributi federali, vicini al milione di Euro, lo svincolo d’autorità di un parco giocatori che valeva qualche milione di Euro, incombe un rischio ancora più preoccupante: fonti vicine al Palazzo di giustizia della città patavina confermano che, in queste ore, la Procura della Repubblica starebbe valutando se presentare la richiesta di dichiarazione di fallimento d’ufficio del Club biancoscudato. Tante, troppe, incongruenze, depongono a sfavore della sopravvivenza della società veneta. La restituzione al socio di riferimento di un non meglio specificato finanziamento di oltre 4 milioni di Euro avvenuto tra giugno e luglio scorsi è solo l’inizio di una lunga serie di pesanti ombre sulla gestione degli amministratori di Via Nereo Rocco. Debiti non onorati nei confronti di fornitori ed ex dipendenti, numerosi contenziosi pendenti in sede ordinaria, mancati pagamenti degli stipendi maturati da calciatori, tecnici, preparatori, per oltre 2 milioni di Euro, sono solo alcune delle attenzioni che la Procura della Repubblica sta riservando al Club. Tutto questo a prescindere dal fatto che anche un creditore privato potrebbe, in qualsiasi momento, rivolgersi al Tribunale per chiedere il default del Padova Calcio. La Procura della Repubblica, nel frattempo, ha iscritto nel registro degli indagati il Presidente, Diego Penocchio, e l’Amministratore Delegato, Marco Valentini, per ostacolo alla autorità di vigilanza. Nel contempo, le perquisizioni, con tanto di sequestro di materiale informatico definito molto interessante presso la sede sociale a Padova, nell’azienda del Presidente, controllante le azioni del Padova, all’esito del blitz di un mese fa da parte della Finanza, provvedimento confermato pochi giorni or sono dal Tribunale del Riesame, confermano come la situazione sia molto critica. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti anche il passaggio di proprietà da parte di Marcello Cestaro a Diego Penocchio, al termine della stagione 2012/2013, rivelatosi fatale quanto alle sorti sportive, atteso che Penocchio, oltre ad una sciagurata retrocessione in Lega Pro, non è, poi, stato in grado di assicurare la continuità aziendale e iscrivere la squadra al campionato professionistico di competenza, determinando, di fatto, la sparizione del Padova dal calcio che conta. In attesa del verdetto conclusivo del Consiglio Federale della FIGC, in programma il 18 luglio, che decreterà la morte sportiva di 104 di storia, in caso di fallimento della società e nomina di un curatore sarebbero davvero in tanti a tremare. Impensabile, in un contesto del genere, che questa società e questa proprietà possano iscriversi e proseguire il calcio a Padova in Serie D.