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Fabian Ruiz esalta Napoli: costato 30 milioni, che colpo di Giuntoli
Se Lorenzo Insigne è il nuovo e quasi inaspettato finalizzatore del nuovo Napoli plasmato da Carlo Ancelotti, il simbolo della rivoluzione messa in atto dal tecnico emiliano e che ha portato alla recente serie positiva di risultati in campionato e Champions League è senza dubbio Fabian Ruiz. Partito a fari spenti, nonostante le enormi aspettative sollevate dal prezzo di acquisto, l'ex centrocampista del Betis Siviglia sta dimostrando partita dopo partita di essere il vero valore aggiunto di una squadra che ora gira a mille, che gioca un calcio corale convincente e spettacolare, a tratti più completo di quella della gestione Sarri.
ESTERNO ATIPICO - Meno integralismo tattico, più libertà al talento e un'interpretazione della partita che può cambiare in corsa grazie a uno sfruttamento più ampio della rosa. Se in Champions League Fabian Ruiz è sempre partito da titolare, in Serie A ha dovuto il match col Parma dello scorso 26 settembre per convincere il suo allenatore a inserirlo sempre più spesso nelle rotazioni di una formazione che a centrocampo continua ad essere costruita sul senso tattico di Hamsik e l'energia inesauribile di Allan, ma che ora ha trovato un nuovo interprete pronto a far saltare il banco. Ancelotti lo schiera largo a sinistra, in un'interpretazione del 4-4-2 tradizionale che garantisce qualità ed equilibrio allo stesso tempo. E che nei tempi di gioco dello spagnolo ha trovato la sua esaltazione.
30 MILIONI? UN REGALO - Passo felpato, un "finto lento" per parafrasare il gergo calcistico, ma una completezza di repertorio rara da individuare ad alti livelli in Europa. Forte fisicamente, dotato di una tecnica sopraffina e di una grande conclusione da fuori col sinistro e di un'intelligenza fuori dalla norma nel leggere le situazioni in campo. Il gol di Udinese sembra averlo sbloccato in maniera definitiva a livello mentale, a Parigi ha dettato legge al cospetto di Verratti e Rabiot, contro la Roma ha mandato in visibilio il pubblico del San Paolo con giocate da stropicciarsi gli occhi. Sempre più dentro il progetto Napoli, sempre più padrone della mediana del Napoli. E quei 30 milioni di euro della clausola rescissoria pagati al Betis che oggi sanno tanto di affarone, di intuizione geniale di un club che sogna in grande. Grazie anche a Fabian Ruiz.
ESTERNO ATIPICO - Meno integralismo tattico, più libertà al talento e un'interpretazione della partita che può cambiare in corsa grazie a uno sfruttamento più ampio della rosa. Se in Champions League Fabian Ruiz è sempre partito da titolare, in Serie A ha dovuto il match col Parma dello scorso 26 settembre per convincere il suo allenatore a inserirlo sempre più spesso nelle rotazioni di una formazione che a centrocampo continua ad essere costruita sul senso tattico di Hamsik e l'energia inesauribile di Allan, ma che ora ha trovato un nuovo interprete pronto a far saltare il banco. Ancelotti lo schiera largo a sinistra, in un'interpretazione del 4-4-2 tradizionale che garantisce qualità ed equilibrio allo stesso tempo. E che nei tempi di gioco dello spagnolo ha trovato la sua esaltazione.
30 MILIONI? UN REGALO - Passo felpato, un "finto lento" per parafrasare il gergo calcistico, ma una completezza di repertorio rara da individuare ad alti livelli in Europa. Forte fisicamente, dotato di una tecnica sopraffina e di una grande conclusione da fuori col sinistro e di un'intelligenza fuori dalla norma nel leggere le situazioni in campo. Il gol di Udinese sembra averlo sbloccato in maniera definitiva a livello mentale, a Parigi ha dettato legge al cospetto di Verratti e Rabiot, contro la Roma ha mandato in visibilio il pubblico del San Paolo con giocate da stropicciarsi gli occhi. Sempre più dentro il progetto Napoli, sempre più padrone della mediana del Napoli. E quei 30 milioni di euro della clausola rescissoria pagati al Betis che oggi sanno tanto di affarone, di intuizione geniale di un club che sogna in grande. Grazie anche a Fabian Ruiz.