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Fabbricini: 'Serie B? Ok alle 19 squadre. Giustizia sportiva drammatica. Pirlo in Nazionale? Sarebbe stato imbarazzante'
RIFORMA NECESSARIA - "Serve una riforma, questo è evidente. Il calcio italiano, se vuole sopravvivere, se vuole crescere, deve cambiare. E qualcuno dovrà rinunciare a qualcosa per il bene di tutti. Con l'Assemblea del 22 ottobre spero di ottenere una modifica dell'attuale sistema, che comprenda anche una rivoluzione del consiglio federale. Confido nel limite dei tre mandati: soggetti come Lotito, Tommasi e Olivieri diverranno ineleggibili. Ho un rapporto personale eccellente con ognuno di loro, ma mi sento davvero tirato da tutte le parti. Da Gravina a Sibilia, anche con lo stesso Tommasi. Il loro atteggiamento è comprensibile, ognuno pensa al proprio orto. Ma è l'ora che capiscano che, indietreggiando di cinque centimetri loro, faremmo tutti un passo avanti lungo un chilometro. Bisogna riconoscere anche a livello istituzionale la potenza della Serie A: è il campionato trainante, non ci si può legare così fortemente alle realtà elettorali. Siamo così sicuri che il restante 73% rappresenti per davvero tutte le altre leghe?".
SULLA GIUSTIZIA SPORTIVA - "I tempi sono drammatici, incompatibili con il mondo del pallone. Tanti gradi di giudizio, tanti passaggi evitabili. Si passa dalla giustizia sportiva prima a quella ordinaria poi, e così non va. Bisogna trovare una nuova soluzione".
SULLA NAZIONALE - "Mancini è la figura ideale per il nuovo corso degli azzurri. È competente, ha esperienza a livello internazionale e aveva tantissima voglia di sedere sulla panchina dell'Italia. Unico difetto: non è molto loquace. Risponde a monosillabi! Pirlo fuori dalla Nazionale? Vi spiego cosa è successo: Pirlo e Ambrosini erano due personaggi sani, estremamente rappresentativi per la nostra Nazionale, che avevamo deciso di portare all'interno del gruppo. Quando si è passati a parlare del contratto, però, abbiamo scoperto che Pirlo aveva già un accordo con Sky. Per quanto restiamo assolutamente convinti che un suo ritorno nel gruppo azzurro garantirebbe benefici a tutti, come avremmo fatto a vederlo in tv mentre giudicava un 'suo' giocatore? La situazione si sarebbe fatta imbarazzante. Il giorno in cui sparirà questo conflitto di interessi, le nostre porte, per lui, resteranno sempre aperte".